
Ha anche un risvolto oristanese la gigantesca recente "bufala" del quotidiano sardo L'Unione Sarda.
Si chiama Mauro Spignesi.
Giornalista professionista dal 1988, di grandissima esperienza, transitato anche alla redazione oristanese dell'Unione Sarda negli anni scorsi, che non solo ha rilanciato, come del resto TG5 ,TG3 , TG La 7 e Studio Aperto di Italia 1 (questi tg nazionali hanno dedicato persino un titolo!), ma lui ha anche aggiunto particolari in più, dunque ulteriori invenzioni personali a quelle del giornalista Alessandro Testa che ha pubblicato con il falso scoop di martedì, finito in prima pagina sul quotidiano di Cagliari.Spignesi, che come detto è stato capo servizio Unione Sarda ad Oristano, porta con sè in questa vicenda un bel fardello di responsabilità. Per almeno due motivi.La Stampa è stato infatti il primo organo d'informazione nazionale che ha ripreso la notizia falsa e dietro al quale i TG nazionali sono andati successivamente a rimorchio.
In secondo luogo, come ha evidenziato bene il servizio di Pelazza per le Iene, perchè solo sentendo il collega Alessandro Testa, Spignesi ha scritto particolari come quelli sul vecchietto (inesistente) che si è commosso per la raccolta fondi (inesistente) in suo favore.
Mauro Spignesi è stato intervistato telefonicamente ieri sera dalle IENE su Italia 1 e ha ammesso candidamente e testualmente:
" Io sono uno dei cento coglioni che si è fidato" .
Il servizio delle Iene (compresa intervista a Spignesi) potete scaricarlo qui:
La vicenda farà scuola e probabilmente sarà studiata (come esempio negativo ovviamente) nelle scuole di giornalismo.Sono davvero stupito.
Certo il rischio di cadere in errore, per tutti, c'è sempre.Spesso anche noi riceviamo telefonate o arrivano nella nostra redazione personaggi che ci raccontano storie incredibili, ma è davvero incredibile tutto quello che è successo stavolta.Questa vicenda dovrebbe farci riflettere tutti: lettori e giornalisti.
Pubblichiamo integralmente qui in basso l'articolo bufala (completamente falso) per il quale l'Unione Sarda si è scusata con i suoi lettori.
Ecco a voi....... il famigerato articolo..........
Is Mirrionis. Il furto scoperto per caso: pasta e formaggio nascosti nei pantaloni
Ruba per fame, perdonato in bottega
Ora è gara di solidarietà per un vedovo ultrasettantenne
I pantaloni non hanno sostenuto il peso della refurtiva. La sorpresa, la vergogna, la sensibilità dei vicini.La fame e la disperazione l'hanno tradito. E l'hanno costretto a rubare. Un pacco di pasta e un pezzo di parmigiano il bottino che un pensionato cagliaritano di 75 anni, residente da anni in via Is Mirrionis, aveva nascosto tra la maglietta e i pantaloni. Soltanto che, quando ha tentato di allontanarsi dalla piccola bottega di Ignazio Fenudu, nato a Orroli 43 anni fa ma da anni residente in città, il destino ha voluto che accadesse l'imprevisto. I pantaloni non hanno retto il peso e il malloppo è caduto per terra. Proprio di fronte alla cassa della bottega dove c'era la moglie del titolare, Valentina Camba. L'uomo è scoppiato in lacrime. Non sapeva che fare. Ha tentato di giustificarsi ma poi ha ammesso candidamente che la fame l'aveva spinto a compiere il gesto disperato. «La prima volta nella mia vita», ha assicurato. La reazione dei due coniugi è stata di stupore. Quasi non credevano ai loro occhi. Conoscevano da anni l'uomo e da lui, «che nei pagamenti - assicura la coppia - era sempre puntuale e preciso», non si sarebbero aspettati mai e poi mai un'azione del genere. Probabilmente nata dalla disperazione di un uomo che, vedovo e senza nessuno che lo assiste, non riesce ad arrivare a fine mese con la sua piccola pensione da artigiano. Poi però hanno subito capito e - grazie al loro gran cuore - non hanno mai pensato di sporgere denuncia. Il pensionato da oggi infatti potrà stare tranquillo e potrà almeno mangiare tutti i giorni. Alcune famiglie del quartiere di Is Mirrionis che vivono tra via Cinquini e via Baudi di Vesme, infatti, dopo aver saputo la notizia hanno racimolato qualche spicciolo. E con quei soldi hanno assicurato una scorta di cibo per il pover uomo che gli verrà consegnata ogni settimana. «Non abbiamo mai pensato di denunciarlo. È una bravissima persona che ha rubato soltanto perché aveva fame. Da oggi infatti sarà aiutata da tutto il quartiere», assicura Ignazio Fenudu, titolare del market. «Questo è un caso limite - sottolinea - ma assicuro che nel nostro quartiere sono tante le famiglie, e non solo di pensionati, che non solo non riescono ad arrivare a fine mese ma molto spesso non hanno nemmeno il denaro per poter comprare qualcosa da mangiare».Un caso limite, quello del pensionato, che ha mobilitato il quartiere di Is Mirrionis. Una zona della città che, molto spesso, appare nelle cronache soltanto per episodi legati alla droga e alla delinquenza e che invece, nel suo grande cuore, racchiude tanta solidarietà: «Se l'avessimo saputo prima sicuramente tutto questo non sarebbe accaduto». Valentina Camba è la moglie del titolare della piccola bottega nel cuore del quartiere di Is Mirrionis. È una donna minuta ma con un carattere molto forte: «Abbiamo ereditato il nostro piccolo market - ricorda - dagli anziani genitori di mio marito. Da anni generazioni di famiglie di tutto il quartiere vengono a fare la spesa da noi. E capita spesso che qualcuno, quasi intimorito, ci chieda se possiamo segnare nel registro quello che ha comprato per poi pagare quando ne ha la possibilità. Non abbiamo mai negato niente a nessuno e mai nella nostra vita lo faremo». Un'usanza che accomuna le tante piccole botteghe che si nascondono tra le viuzze del quartiere di Is Mirrionis: «Fare credito è una cosa più che normale - spiega il titolare della piccolo negozio di alimentari - soprattutto in un quartiere come il nostro dove tutti ci consideriamo una grande famiglia. A noi capita spesso, soprattutto quando si consegna la spesa a domicilio, d'incappare in realtà che ti fanno accapponare la pelle. A pochi isolati dal nostro - racconta il commerciante - abita un'anziana signora che puntualmente ogni volta che i nostri ragazzi le portano la spesa scoppia in lacrime perché non ha il coraggio di dire che non ha i soldi per pagarla. E noi ogni volta le diciamo che non c'è nessun problema e può pagare quando vuole. In un quartiere popolare come il nostro funziona così. La solidarietà è di casa». Di certo tutti i negozianti del quartiere di Is Mirrionis non negano mai una mano d'aiuto a chi ne ha bisogno e c'è anche chi, per stemperare un po' la tensione, la prende a ridere: «Ci sono alcune famiglie - sorride Sandro Cambarau, titolare di un negozio di ferramenta - che cambiano le bombole del gas una volta ogni due anni. Ma non perché sanno risparmiare o fanno economia. Ma perché non le usano proprio. Cucinano quando capita e mangiano davvero poco. A me viene da sorridere ma purtroppo questa è la realtà di qualche famiglia che vive nel nostro bellissimo quartiere».
ALESSANDRO TESTA
25/09/2007 (fine articolo)
Intanto ieri L'Unione Sarda si è scusata così con i suoi lettori:
Ai lettori
La vicenda del pensionato
Martedì abbiamo dato notizia del pensionato sorpreso a rubare per fame in un market di Is Mirrionis. Questa notizia, portata ed elaborata da un nostro cronista, si è rivelata poi totalmente falsa. Chiediamo scusa ai lettori e per difendere la credibilità di tutta la redazione e la serietà e la correttezza che hanno sempre contraddistinto L'Unione Sarda, l'Azienda ha deciso di avviare nei confronti del giornalista responsabile il procedimento disciplinare previsto dalla legge, riservandosi di adottare i provvedimenti adeguati alla gravità del caso.
Sulla vicenda intervenuto anche l'Ordine dei Giornalisti della Sardegna annunciando un'inchiesta.