venerdì, agosto 28, 2009

Esclusiva/Intervista a Chiara Prato (Rai)
TETTE DELLA FERILLI AL TG 2 :
"E' LA LEGGE DEGLI ASCOLTI E
LA RAI NON E' LA BBC"




Si chiama Chiara Prato, lavora alla Rai, esattamente al Tg 2, Redazione Costume e Società.Qualche giorno fa, mercoledì 26, ha firmato per la tv pubblica il servizio (impeccabile per contenuti e stile) che vedete nel video qua sopra.La notizia o presunta tale era un pezzo del settimanale di Gossip "CHI" riguardante le tette di Sabrina Ferrili.Un servizio, andato in onda nel telegiornale delle 13, che comunque lo si giudichi segna una svolta , soprattutto per essere passato in un tg di stato e non su una tv commerciale. Dopo averlo messo su you tube http://www.youtube.com/watch?v=ZV9Wh8tfmw4

(senza montaggi o commenti) numerose sono state le critiche on line.Diversi hanno scritto che così il Tg2 diventava un nuovo "Studio Aperto".A far discutere dunque non sono i contenuti, ma la sede. Lei è scesa in campo (meglio in rete), senza presentarsi con nome e cognome, ma ho immaginato quasi subito fosse proprio lei, l'autrice del servizio. Si è difesa a spada tratta dunque, come è giusto che sia "misschiara 266", si era firmata e così ho pensato d'intervistarla per conoscere direttamente le sue ragioni.La giornalista, indubbia grande professionista e di grande disponibiltà nei miei confronti, è convinta che sia stata una scelta giusta e fa sua in pieno la decisione editoriale del Tg 2, che giustifica in base alla legge degli ascolti. Ma sentiamo la sua opinione in questa mia intervista.Ognuno potrà farsi così liberamente il suo giudizio sul tema.

1)Raccontaci la tua carriera giornalistica fino al Tg 2.
Ho iniziato su un settimanale locale, il Corriere di Alba Bra Langhe e Roero, poi una radio di Cuneo, poi la tv: il network Cinquestelle Piemonte.Conducevo il tiggì la sera.
Dopo la laurea ( a Torino, in Scienze della comunicazione), non paga mi sono trasferita a Roma, per la scuola di giornalismo. Tanti stage, collaborazioni malpagate e persino tre mesi in Medio Oriente, dove le notizie non mancavano. Poi il primo contratto a Radio24, la radio del Sole24ore. Là un colpo di fortuna, uno scoop: unintervista con larbitro Byron Moreno (quello dellarbitraggio scandaloso di Italia/ Corea ai mondiali del 2002). Tre ore al telefono con tutti gli hotel di Giappone e Corea per trovarlo e alla fine la testardaggine ha vinto. Lintervista è stata venduta dalla radio a tutti i telegiornali nazionali. Io ho fatto partire i curricula e mamma rai ha risposto per prima.

2) Su you tube hai difeso il tuo servizio sulle "Tette di Sabrina Ferilli" che aveva come unica fonte un servizio del settimanale "CHI", perchè ?
Lavoro a Costume e società dal 2004. Sono perfettamente cosciente che possano essere più interessanti le notizie sul processo di pace in Medio Oriente, o sul nucleare, o sul trattato di Kyoto ma quelle che gli inglesi chiamano "soft news" hanno la stessa dignità di tutte le altre notizie. Il telegiornale è un po come un processo di catarsi, che parte dalle notizie più importanti o tragiche per chiudere con qualcosa di leggero, di divertente, per congedare lascoltatore con un sorriso. Questo è il mio compito, far sorridere. (vi pare poco?) E se volete che vi dica la verità credo siano molto più complicate da scrivere le notizie leggere delle altre. E facile fare un servizio quando hai la notizia, ma se non cè devi confezionare un prodotto sulla base di nulla, confidando solo sulla capacità di scrivere in maniera ironica, graffiante, garbata e intelligente. Non solo: molto spesso, e forse in questo caso sì che sarebbe il caso di aprire un dibattito, si sentono notizie serie e importanti trattate in maniera leggera, questo - credo - dovrebbe far levar gli scudi Anche se a qualcuno potrebbero sembrare cose inutili, non tutti bollano le notizie leggere come roba da lavandaia o comare. C'è modo e modo di scrivere le cose, e questa è l'unica differenza che posso fare io.
3) La Rai, servizio pubblico per il quale si paga il canone , è giusto che trasmetta anche servizi leggeri come quello firmato da te ?
Nella vita si parla sempre e solo di cose serie, tristi, tragiche? Dite davvero? Io non credo. Giusto o non giusto non sta a me dirlo. Certo è che fino a quando i telegiornali dovranno rispondere alla legge degli ascolti, ci saranno servizi come quello in questione. Vi siete mai domandati perché sui telegiornali italiani tutti, con rarissime felici eccezioni - non si parli mai di Africa? Pensate che non ci sia niente da dire?
Purtroppo dai grafici dellascolto che Auditel ci fa pervenire i servizi "leggeri" sono quelli che gli italiani guardano di più, per tirare il fiato dopo morti ammazzati, politica sempre uguale a se stessa, e tragedie internazionali. Credo sia umano. Se sia giusto non indago. Ma è una realtà.
4) Non pensi che così facendo alla fine sparisca la differenza tra la tv commerciale e la tv pubblica?
Quando anche la tv pubblica è obbligata a rispondere alla legge degli ascolti, questa è la strada. La RAI non è la BBC. Purtroppo? Forse si, ma spero non pretendiate spiegazioni da me per questo
5) Quali sono secondo te i telegiornalisti più bravi in Italia?
Tele-giornalisti o radio-giornalisti, o giornalisti di carta stampata, quotidiani, settimanali, mensili... non farei differenza. Quelli bravi sono tanti, e non sempre sono i più noti. I giornalisti migliori sono quelli che a testa alta scrivono in coscienza le cose che ritemgono giuste e vere. Il giornalista è un filtro di per sè, è impossibile pretendere oggettività: anche solo la testa pensante del singolo è un filtro soggettivo. Pertanto i migliori sono quelli che cercano di porre la notizia secondo il loro sincero (sempre discutibile, per forza) punto di vista. Troppa retorica? Forse si, ma ho condiviso idee di Giorgio Bocca e poi di Vittorio Feltri, di Giampaola Pansa, di Enrico Mentana, di Giuliano Ferrara e di Michele Santoro. Mai mi è capitato di essere sempre daccordo soltanto con qualcuno in particolare. E la democrazia, bellezza.


Grazie a Chiara Prato per la sua disponibiltà.

Nessun commento: