venerdì, luglio 31, 2009

Esclusivo/ Intervista e fuorionda
MASSIMO MAPELLI:
"GIRARE IN SARDEGNA ? BELLISSIMO"
per La 7 non è precluso un terzismo di qualità


(Massimo Mapelli in mio fuorionda esclusivo da Perugia)

Sky Tg 24, Mediaset, Rai e ora La 7. Nelle mie interviste senza peli sulla lingua ai protagonisti italiani dell'informazione (e dei fuorionda) non potevano mancare anche gli operatori del terzo grande polo televisivo italiano. E cominciamo incontrando Massimo Mapelli. Giornalista serio in onda e anche fuori (come potete constatare). Negli ultimi anni ha condotto il telegiornale della notte e ha seguito come inviato alcuni grandi fatti di cronaca. Il terremoto in Abruzzo, il delitto di Perugia, l'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia, la morte di Papa Giovanni Paolo II, le missioni militari in Iraq e nei balcani,la revisione del processo Calabresi con i documentari "NERO ARTICO" e "ANTARTIDE ULTIMA FRONTIERA" si è occupato delle conseguenze dei cambiamenti climatici e di ricerca scientifica ai poli estremi del pianeta. Ha realizzato reportage, interviste e approfondimenti per le rubriche "Cognome e Nome" e " Reality".


Ha ideato e curato la rubrica "Teleposta" di Adriano Sofri trasmessa nel telegiornale dal carcere di Pisa. Al caso Sofri ha dedicato numerosi servizi e speciali. Tra questi "Vita dietro le sbarre" "Sofri, caso italiano".
Come vice capo della redazione cronaca tra il 2002 e il 2004 ha coordinato dirette e speciali sul terremoto in Molise, il rapimento degli ostaggi italiani in Iraq, la Canonizzazione di Padre Pio, la marcia della pace Perugia-Assisi.Laureato in Lettere Moderne con specializzazione in giornalismo e Mass Media alla Luiss di Roma. Ha cominciato nel 1988 al quotidiano "Puglia"
Ha lavorato alla Rai dal 1991 al 1997 come conduttore radiofonico (Rai Stereo Notte) programmista regista, autore di testi per Rai Uno, Rai Due, Radio Due.

A Tmc news dopo uno stage di esperienza ha collaborato come redattore e inviato a "Primo Piano" di Alessandro Curzi. Collabora con il settimanale "Panorama". Docente di giornalismo televisivo e di tecnica del linguaggio radiofonico è autore di studi e pubblicazioni di critica letteraria e sociologia dellle comunicazioni di massa
Ecco l'intervista.
1 ) Tra i due grandi moliti dell’informazioni RAI-MEDIASET che spazio c’è per la 7 ? Che cosa vi manca per competere con questi due giganti ?
1) La concentrazione delle risorse pubblicitarie costringe La7 ad una partita diversa, ma lo spazio per un terzismo di qualità finora non è stato precluso.

2)Hai lavorato prima per la Rai ora per la 7. Da Mediaset hai mai avuto offerte?
2) No.
3)Sono sardo ed è inevitabile una domanda su "PASTORALE SARDA", un tuo reportage (lo potete vedere nel sito di La 7) sulla crisi economica degli agricoltori sardi. Cosa ricordi di quell’esperienza e come ti sei trovato nell’isola?
3) Girare in Sardegma è bellisssimo. Pastorale Sarda e I Misteri di 0rgosolo sono i due reportage più recenti. La vicenda degli agricoltori indebitati è stata particolarmente stimolante anche perchè non aveva trovato grande spazio sui media. Gavino Ledda ha dato una mano per arricchire la trama narrativa.


4) Quali i fatti e le notizie che ti hanno più emozionato da giornalista ?
4)La morte di Papa Giovanni Paolo II con interminabili dirette. Quest' anno il terremoto dell'Aquila.

5) Prima del G8 parte della stampa italiana e straniera ha marcato stretto il Premier sui suoi vari casi giudiziari e sui rapporti con alcune donne con pagine e pagine, servizi e servizi. A l’Aquila nessun giornalista nelle conferenze stampa nessun giornalista ha rivolto una sola domanda scomoda al Premier. Che ne pensi ?
5) C'è stato un po' di galateo istituzionale da vertice. C'è da dire però che sono mancate anche le domande scomodissime annunciate alla vigilia dalla stampa straniera
6) Buona parte dei media italiani (tranne rare eccezioni) sembrano aver dimenticato il giornalismo d’inchiesta. Di chi la colpa ? Pigrizia, autocensura o Internet ?

6)Il giornalismo di inchiesta è un genere solo apparentemente in crisi. Il problema di molte redazioni è riuscire a distaccare per un periodo congruo i colleghi impegnati nei reportage. Diverso è per programmi come Report che concedono a singole storie settimane se non mesi con uno o più giornalisti dedicati solo a quello. Credo che nei prossimi anni aumenterà la domanda di inchieste di qualità.
Internet è importante ma non tutte le notizie pubblicate su fonti on line sono verificabili in tempo reale. Il pubblico più esigente questo lo sa.


7) Che pensi dei Fuorionda? Conosci il mio Blog FUORIONDA NEWS ?

7) Non lo conosco. Scherzare sui fuori onda va bene. Ma spesso errori e disavventure in diretta sono frutto di inconvenienti tecnici molto banali.

Grazie a Massimo per la disponibilità.

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