martedì, maggio 25, 2010

Intervista : ALFREDO MACCHI (News Mediaset)
“IL GIORNALISMO: RACCONTARE LA STORIA”
Paolini condannato a pagargli 5.000 euro



(Clip musicale in fuorionda esclusivo)
Ha vinto il premio giornalistico Saint-Vincent 2002 per il suo lavoro sugli orfani a Kabul e il premio Ilaria Alpi 2009 per il reportage "Morire per vivere", che racconta il dramma dell’immigrazione attraverso le storie e i volti dei protagonisti. Ha ricevuto riconoscimenti speciali agli International Photography Awards a Los Angeles e ha lavorato come fotografo in Algeria, Argentina, Bolivia, Bosnia, India, Madagascar, Mozambico, Peru e Venezuela.


Espresso, Radio Popolare, Rai eTg4: queste sono alcune delle testate giornaliste per le quali ha lavorato. Lui è Alfredo Macchi e può vantare anche diverse esperienze da inviato all'estero in zone molto calde come Kossovo e Medio Oriente. Recentemente è riuscito a far condannare in primo grado dal Tribunale di Roma, "il rompiscatole" per eccellenza della tv, la bestia nera dei collegamenti dei tg, Gabriele Paolini: un mese di reclusione e cinquemila euro di danni. Ma ecco l’intervista completa.
1)Ci racconti la tua carriera giornalistica ?
1) Ho sempre sognato di fare il giornalista: a tredici anni non mi perdevo un tg. Dopo il Liceo Classico sono riuscito a superare le selezioni per entrare alla scuola dell’Ordine dei giornalisti Carlo De Martino di Milano: due anni bellissimi, fondamentali per entrare nel mondo del giornalismo se non si possiedono raccomandazioni e per capire quali sono le responsabilità di questo lavoro. Terminata la scuola e superato l’esame da professionista ho tentato la fortuna in America. Ho lavorato come free lance a New York per L’Espresso, Radio Popolare e altre testate italiane. Dopo un anno non avevo più i soldi per due pasti al giorno e sono dovuto rientrare. A Roma ho lavorato un anno in Rai, con Gaspare Barbiellini Amidei, e poi di nuovo Milano dove sono stato preso da Emilio Fede per una sostituzione maternità al Tg4. E dopo 12 mesi il Direttore mi ha tenuto. Prima a condurre le edizioni del mattino e della notte, poi a seguire la cronaca italiana. Fino alla prima grande trasferta all’estero: la crisi dei profughi in fuga dalla guerra in Kosovo. Un mese nei campi di accoglienza, otto chili in meno ma un’esperienza indimenticabile. Così sono partito volentieri quando è venuto il momento del Medioriente. Nel 2001 l’attacco alle torri gemelle: sono riuscito ad arrivare a New York con il primo volo partito dall’Europa per il Canada e da lì in autobus. Un mese dopo L’Afghanistan: sono stato uno dei primi giornalisti ad arrivare a Kabul e ci sono rimasto per due mesi. Negli anni successivi Gaza, Libano, Iraq e ancora tante volte Afghanistan. Mi sono occupato degli “speciali” di Rete4 e poi negli ultimi due anni dei reportage per la trasmissione di approfondimento “Password”. Insomma secondo me la parte più bella del mestiere, quella che ti permette di vedere con i tuoi occhi gli eventi della Storia e di raccontarli. Quello che sognavo.
(un fermo immagine del famoso video dell’incursione di Paolini al Tg4 contro Macchi e Fede)
2)Uno degli episodi ai quali è legato il tuo nome è un’incursione di Paolini, nella quale il direttore Fede ti rimproverò per avergli lasciato il microfono. Ci racconti l’episodio (supertrasmesso da Striscia La Notizia e Blob) e soprattutto poi sei riuscito a fare pace con Emilio Fede?
2) E’ accaduto tutto per un disguido. Mentre ero in diretta dalla Federcalcio per fare la cronaca delle decisioni dei giudici sportivi su Calciopoli, Paolini mi si è piazzato dietro le spalle agitando un cartello e facendo le corna. Fede, la cui pazienza è nota, ha perso subito le staffe e mi ha invitato a passargli “il microfono e l’auricolare”. Mentre io mi toglievo l’auricolare il Direttore si è corretto: “solo l’auricolare, non il microfono”. Era troppo tardi, io non potevo più sentirlo. Quindi ho passato l’auricolare e il microfono a Paolini come si fa con tutti gli ospiti chiedendomi che intenzioni avesse Fede. Paolini però ha iniziato subito ad insultare. A quel punto Fede mentre era in onda la pubblicità mi urlava di togliere il microfono ma io continuavo a non sentirlo senza auricolare. E quindi se l’è presa con me. Il fuorionda è andato su Striscia, il Direttore naturalmente poi si è scusato. A proposito di quell’episodio offro ai lettori di Fuorionda News un’anteprima: pochi giorni fa il Tribunale di Roma ha condannato in primo grado Paolini ad un mese di carcere e a 5 mila euro di risarcimento per molestie nei miei confronti durante quella diretta.


(Attesa in fuorionda prima di un collegamento; intorno al minuto e trenta si nota in basso l'amico Federico Sisimbro di Sky Tg 24)
3)Ora dal Tg4 sei passato alla nuova agenzia testata del gruppo Mediaset, cosa è cambiato nella tua attività?
3) Da marzo sono entrato a far parte della nuova testata News Mediaset diretta da Mario Giordano, una redazione che fornisce servizi a tutti i tg Mediaset e che sarà la culla di un Canale di informazione 24 ore su 24. E’ una fase di transizione, per cui è presto per giudicare. Per il momento non mi occupo più di reportage e inchieste anche se spero che quando nascerà il nuovo Canale ci saranno spazi per l’informazione di approfondimento.
4) Ti sei occupato molto di esteri, vincendo anche diversi premi giornalistici, ora se ho capito bene sei tornato in pianta stabile in Italia: scelta o necessità ?
4) La base per le mie partenze è stata a lungo Milano e da quattro anni è Roma. Di qui mi muovo non appena mi viene richiesto. La valigia è sempre pronta. Le ultime trasferte le ho fatte a novembre in Afghanistan, andando nelle prime linee e dormendo nelle tende con i soldati e a gennaio ad Haiti per il terremoto. Ora è un periodo in cui si parte meno, forse anche a causa della crisi: non sono più i tempi in cui potevo essere lasciato per due mesi a Kabul. Però continuo a viaggiare per conto mio: sono appassionato di fotografia e durante le vacanze vado con associazioni umanitarie in giro per il mondo a scattare immagini che poi servono per le loro campagne promozionali. Così sono stato in Argentina, Venezuela, Algeria, Perù, Bosnia, Madagascar, Mozambico.


(Mia clip-blob in fuorionda con la partecipazione fra gli altri anche di Alfredo Macchi).
5)Conosci il blog Fuorionda News, che ne pensi?
5) Si conoscevo Fuorionda News, l’incubo per diversi colleghi! Mi sono molto divertito a vedere alcuni buffi atteggiamenti che io e altri giornalisti abbiamo nella snervante attesa del collegamento davanti alla telecamera. Credo che faccia bene alla categoria non prendersi troppo sul serio e ridere dei nostri tic. Purché ovviamente non si utilizzino spezzoni in cui si danneggia l’immagine di altre persone. In fondo è un modo per avvicinarci al nostro pubblico e per renderci un po’ meno “distanti”.
(Grazie ad Alfredo per la disponibilità)

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