mercoledì, novembre 11, 2009

Intervista a Fabrizio Summonte del Tg5
"LA TV: INTERMINABILE FUORIONDA... "
"quando si fulminarono le luci in diretta..."



(Video esclusivo di Fuorionda News dedicato a Fabrizio Summonte del Tg5)


Oggi andiamo a conoscere da vicino uno dei Big del Tg5: Fabrizio Summonte. Un grande conduttore del telegiornale e giornalista davvero super esperto. Questa è un’ intervista ricca d’interesse perché Fabrizio ha risposto in maniera esauriente a tutte le mie domande, parlando del suo Blog, della sua carriera e anche di alcuni episodi curiosi capitati nello studio del tg. Tra questi l'indimenticabile notte elettorale del 2006, nella quale Enrico Mentana in diretta dalla studio invitò proprio Fabrizio Summonte a buttare giù dalla postazione tv in esterna il solito disturbatore Paolini.
1)Tra i giornalisti che ho intervistato sul mio Blog ho notato, con vero piacere, che tu sei fin ora uno dei pochissimi ad avere un blog su Internet e a mantenerlo aggiornato http://summonte.splinder.com/
Cosa ti ha spinto a farlo ? Quali sono le potenzialità di Internet nell’informazione? La carta stampata verrà mai soppiantata dalla rete ?
1) Mi piace curare personalmente il mio piccolo blog, per me è uno strumento di riflessione, di confronto con gli spettatori e anche un modo per approfondire e mettere in relazione tra loro notizie trascurate dall’informazione televisiva. E anche per valorizzare materiale che raccolgo lavorando per il Tg (che è naturalmente la mia priorità) ma poi non riesce a trovare posto in scaletta.
Penso che Internet sia diventato un mezzo fondamentale per il nostro lavoro. Qualche dinosauro lo definisce ancora il futuro dell’informazione…Ma è il presente! Non se ne può fare a meno. Io lo uso soprattutto per ricevere notizie e per controllarle. Per questo motivo ho “saltato” Facebook, ma da qualche mese sono su Twitter. Lo trovo utilissimo, soprattutto per le fonti internazionali. Il mio account è Fabsum, ma non mi riconoscerete nella foto. Ho prestato il mio volto a uno scrittore libico, Fathi Al-Jami, morto in carcere nel giorno in cui Gheddafi veniva ricevuto con tutti gli onori in Italia e nasceva questa mia pagina su Twitter, che vuol dare voce a tutti coloro che si battono per la libertà, in Italia e nel mondo.
Non penso però che la carta stampata andrà mai in pensione. E nemmeno l’informazione nella Tv generalista. Proprio l’esistenza di un flusso d’informazioni in tempo reale, oggi molto maggiore rispetto al passato, più caotico e anche più difficilmente verificabile, rende ancor più necessario il lavoro di chi sa leggere dentro le notizie, e con i giornali e i telegiornali le mette in ordine d’importanza, le collega tra loro, le spiega, le elabora, le approfondisce.
2) Proprio sul tuo blog a proposito della querelle sul crocifisso sostieni che “ la presenza in aula di un simbolo di origine religiosa non sia di per sé un'imposizione”. In questa riflessione sembra però che anche tu inquadri la sentenza della Corte Europea nell’ennesimo scontro tra religioni (civiltà).
Di fatto, dai per scontato che in Italia per forza tutti seguano una religione, dimenticando però che esistono anche persone che non credono in nessuna fede. Non pensi che lo stato laico, togliendo simboli religiosi da scuole e tribunali andrebbe per la prima volta a tutelare anche i non credenti ?

2) Sul crocifisso ho provato a fare una riflessione un po’ diversa rispetto alla solita schermaglia ideologica. Più che al simbolo – ormai entrato a far della nostra storia e della nostra cultura – ho cercato di guardare l’uomo che è sulla croce, indipendentemente dal fatto che per i cristiani è anche il figlio di Dio. E mi sono chiesto a chi possa far paura quell’uomo sofferente, che rifiuta la violenza, parla di pace, di amore, di povertà, che dialoga con tutti e in vita ha sempre scavalcato barriere di sesso, razza, casta, religione. E anche per questo viene ingiustamente processato e punito con la morte. Mi ha ricordato il profilo emaciato di Stefano Cucchi, portato via dalla caserma con gli occhi tumefatti. E il sorriso amaro di Titi Trazar, sopravvissuta venti giorni senz’acqua e senza cibo su un barcone di profughi e indagata in Italia per immigrazione clandestina. Ecco, quel crocifisso potrebbe insegnare tanto, a credenti e non credenti. Se poi qualcuno vuol tenerlo inchiodato al muro delle aule solo per ricordare ai bambini di paesi lontani che sono diversi da noi e qui non sono graditi, beh meglio toglierlo subito. Il primo a uscire dall’aula sarebbe stato Gesù.



(Da "Paperissima": errori dei tg Mediaset, protagonista, tra gli altri, anche Fabrizio Summonte)


3) Raccontaci le tue principali tappe professionali sino ad arrivare al Telegiornale di Canale 5.
3) Ho avuto la fortuna di far parte del Tg5 dall’inizio, dal marzo 1992. Prima avevo lavorato nei giornali quotidiani: Il Popolo e Il Tempo, dove sono stato a capo della redazione politica. E contemporaneamente facevo qualche piccola esperienza in radio e in televisione.


(Dal minuto 2.20 di questo video l’interruzione di Gabriele Paolini proprio a Fabrizio Summonte, elezioni 1996 e il direttore Enrico Mentana, in diretta, invita Fabrizio a buttare giù dalla postazione tv il disturbatore.)


4) Sei tra i conduttori più esperti del Tg 5. In anni di attività ti sarà sicuramente capitato qualche episodio curioso, anedoti.In studio o fuori. Papere, interviste particolari.. Ce ne puoi raccontare qualcuno?
4) Nel tuo archivio Andrea troverai senz’altro qualche episodio buffo che mi ha visto protagonista. Io per esempio ricordo quando, durante un’edizione del Tg, si fulminarono in studio una dopo l’altra tre lampadine. Al primo botto ti spaventi, al secondo ti arrabbi, al terzo scoppi a ridere. Non riuscivo a restare serio. Con Didi Leoni avremmo finito il telegiornale a lume di candela se - mentre eravamo in onda - non fosse intervenuto un impavido elettricista con una scala da vigile del fuoco…In esterna molti spettatori si ricordano la performance di Piazza Santi Apostoli il 10 aprile 2006, la notte dei risultati elettorali. Prima per l’assalto respinto del solito disturbatore Paolini: con una mano cercavo di spingerlo giù dalla postazione, con l’altra di reggerlo (scrupolo forse eccessivo, ma eravamo pur sempre a quattro metri d’altezza). Pensavo di non essere inquadrato, ma Mentana aveva dato ordine di non staccare l’inquadratura, anzi di seguirmi con la telecamera, e dallo studio partì un’ovazione…Poi la serata prese una brutta piega, anche perché dopo il primo entusiasmo le cose sembravano mettersi male per l’Unione. La nostra postazione fu circondata da militanti dell’estrema sinistra. Volava di tutto, anche qualche bullone, ma in diretta cercavo di sdrammatizzare per non accendere ancor più gli animi. Del resto non ci si poteva aspettare altro, dopo una campagna elettorale furibonda e così velenosa. Il problema è che in piazza un maxischermo trasmetteva le dirette Tv. La regia prodiana dava la precedenza ad altri canali, per fortuna, ma dopo una cert’ora eravamo rimasti solo noi con la diretta Matrix-Tg5 (Mentana in queste occasioni è un impareggiabile long runner) e quando comparivo sul maxischermo, dalla piazza s’alzavano fischi e urla. La rivincita me la presi ormai a notte fonda. Notai che Claudio Scajola, ospite in studio, aveva cambiato espressione dopo aver letto un foglietto di carta, e mi accorsi che le pochissime sezioni mancanti al dato della Campania non potevano ribaltare il risultato - decisivo - di quella regione. Così quando Mentana mi diede la linea, e mi chiese beffardo perché mi fischiavano, risposi, azzardando un po’ : “Beh, questa non è una platea di analisti politici della Georgetown University, ma se invece di fischiare seguissero i risultati che stanno arrivando, si sarebbero accorti che aggiudicandosi la Campania l’Unione fa scattare il premio di maggioranza alla Camera e dunque ha vinto le elezioni”. La piazza rumoreggiò, e cominciò a spostarsi verso il palco, dove di lì a poco sarebbero saliti Prodi e gli altri leader del centrosinistra. Nessuno si preoccupò più di Canale 5; io scesi dall’impalcatura e tornai a casa indisturbato.
5) So che in redazione in particolare le nuove leve del Tg 5 ti adorano. Mi spieghi perché ?
5) Non so chi te lo ha detto questo, ma mi fa molto piacere. In effetti, quando posso, cerco di dare una mano ai colleghi, soprattutto a chi ha meno esperienza. Il nostro è un lavoro di squadra, e per squadra intendo tutte le figure professionali che collaborano alla messa in onda del Tg, non soltanto i giornalisti. E la squadra del Tg5 è una delle più affiatate, anche tra i conduttori: è la scuola a cui ci ha abituato Mentana, essere noi stessi davanti alla telecamera, in studio o in collegamento esterno, senza pensare troppo ad Andrea Atzori! Abbiamo una storia comune e una comune sensibilità verso chi ci guarda. Crediamo in un’informazione asciutta, tempestiva, veloce, completa ed equilibrata. Ma non siamo neutri: cerchiamo anche di fornire allo spettatore una chiave di lettura delle notizie del giorno.




6)Sei protagonista di una mia “edizione straordinaria del Tg 5” in fuorionda (video sopra).Ti è piaciuta ?
6) Non mi sono piaciuto affatto nel fuori onda, mi fai sembrare un ubriaco! E invece ero sobrio…però hai dovuto rovistare in due giorni di materiale, infatti ho due cravatte diverse! La realtà è che la sera delle elezioni il Viminale sembra la fortezza Bastiani, si vive nella vana attesa di numeri e dispacci che arriveranno sempre troppo tardi per i nostri Tg… quindi ci si scherza un po’ su. Ci tengo però a precisare, visto che hai inserito una battuta su Giorgio Mulè, che quella di Studio Aperto è stata a mio avviso, per ritmo e completezza, la miglior diretta elettorale sul voto europeo del 2009. Tanto è vero che la stavo seguendo in bassa frequenza.
7)Conosci il mio Blog Fuorionda News ? Che ne pensi?
7)) Conosco il blog, lo seguo e lo trovo molto interessante (oltre che ben fatto: da artigiano digiuno d’informatica dovrò chiederti qualche consiglio…). Penso che il taglio sia quello giusto, svelare il “dietro le quinte” dell’informazione, e sbeffeggiare anche le velleità divistiche di qualcuno di noi, ma cercando anche di conoscerci meglio e rispettando la nostra professionalità. C’è poi un altro livello di lettura, più surreale, alla “blob”. Quello di immaginare la nostra televisione come un lungo, interminabile fuori onda, senza confini di rete e fascia oraria. Quante persone mi fermano per strada scambiandomi per un giornalista di Rete 4, della Rai o perfino per un attore di “Un posto al sole”… In questa prospettiva, Fuorionda News sarebbe davvero la rete ammiraglia!


(Grazie a Fabrizio Summonte per la disponibilità).

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