venerdì, febbraio 29, 2008

IS ARENAS COMPROMESSA DA GOLF
E VILLAGGIO TURISTICO:
LO DICE L'UNIONE EUROPEA



AMBIENTE: UE; NUOVO RICHIAMO ITALIA PER VILLAGGIO SARDO
(ANSA) - BRUXELLES, 27 FEB - Bruxelles ha deciso di passare ad una marcia superiore nella procedura di infrazione contro l'Italia per non avere protetto importanti siti naturali nel quadro della direttiva comunitaria Habitat. La Commissione europea, secondo quanto appreso dall'Ansa, ha infatti inviato all'Italia un parere motivato complementare, che rappresenta l'ultima tappa prima di un eventuale deferimento dell'Italia alla Corte di giustizia dell'Ue. In particolare, nel mirino di Bruxelles e' la costruzione in Sardegna di un complesso turistico sul litorale protetto a Is Arenas (provincia di Oristano, comuni di Narbolia e San Vero Milis) di 220.000 metri quadrati con accanto un campo da golf. Per Bruxelles la costruzione di questo villaggio turistico compromette l'integrita' di una zona di un elevato interesse ambientale e naturalistico. (ANSA).

giovedì, febbraio 28, 2008

LA ASL SI SCUSA,
SU CANALE ITALIA IL CASO ORISTANO




Il Manager della Asl (Azienda Sanitaria Locale) 5 di Oristano Antonio Onnis (nella foto durante la mia intervista) chiede scusa e ringrazia Super Tv.Nel Tg Oristanese delle 20 di oggi, anche on line(http://www.supertvoristano.it/) Onnis dichiara che rimborserà quei cittadini che hanno chiamato il numero telefonico spacciato per gratuito che in realtà era a pagamento.

L'incredibile caso diventa nazionale e finisce oggi anche su Canale Italia emittente satellitare, canale 883 di Sky.Al Tg delle 20.30 di oggi ci sarà infatti un mio servizio.

martedì, febbraio 26, 2008

SUPER TV SMASCHERA LA ASL DI ORISTANO
UN NUMERO "VERDE" COSTA 7 CENTESIMI
ALLA RISPOSTA



La Asl 5 di Oristano ha scritto e detto che il nuovo Numero Verde per le prenotazione era completamente gratuito, ma così non è.

Oggi mi son sentito molto Gabibbo e da Striscia la Notizia.Nel TG Oristanese di Super TV Oristano va in onda questa sera alle 20 come primo servizio una mia inchiesta dove abbiamo dimostrato che il numero 848 555 812 non è affatto gratuito.

La ASL di Oristano ha pubblicizzato in conferenza stampa e in comunicato per gli organi d'informazione, un numero verde, completamente gratuito per le prenotazioni mediche, si legge senza spendere un centesimo dai telefoni fissi.

Affermazioni gravi, testuali e precise.

Ma false.

Il comunicato testuale della Asl relativo al nuovo servizio di prenotazione mediante numero verde potete leggerlo voi setssi in rete.

La foto che vedete qui non è un guazzabbulgio di cifre, ma è la prova che quel numero (848 555 812) chiamato da noi ci è costato 7 centesimi a risposta.

I numeri Verdi infatti, completamente gratuiti, sono solo quelli che iniziano per 800, mentre quello della Asl di Oristano è un 848, ossia un numero ripartito che trovete nel sito ufficiale di Telecom Italia, che riporta le tariffe relative


Una semplice ricerca in rete sulle numerazioni 848, come quello della Asl di Oristano, si scopre quanto segue: "COSTI PER CHI CHIAMA IL NUMERO 848L’utente chiamante da rete fissa sostiene il costo di una normale telefonata urbana, mentre chiamando da rete mobile sostiene un costo stabilito dal proprio operatore.

Nella nostra inchiesta abbiamo fatto vedere anche che il numero non è raggiungibile, neppure a pagamento, dalle cabine pubbliche, ma questo (se vogliamo) è il meno.

Non solo, sempre in rete potete trovare un caso analogo dove un privato è stato condannato dall' AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO per pubblicità ingannevole.Nella sentenza disponibile in queste pagine del sito agcm.it il privato spacciava per numero verde un altro Numero Ripartito 848.

Cosa che per un ente pubblico, fare pubblicità ingannevole, è oggettivamente ancora più grave rispetto ad un privato.I cittadini, in questo caso i pazientisono ignari di fare un numero a pagamento e pensano di fare un numero gratis grazie all'informazione false fatta dalla Asl.
Un grazie per la segnalazione di questo piccolo-grande scandalo va all'amico di Super Tv Franco Urru.

venerdì, febbraio 22, 2008

ESORDIO TG PER SILVIA DORASCENZI





E alla fine il grande momento è arrivato anche per lei.Dopo la conduzione del programmaTerre Shardana è ora la volta del Telegiornale.
Tranquilla e sicura Silvia Dorascenzi (di lei abbiamo parlato qualche giorno fa) sta conducendo i suoi primi telegiornali a Nova Televisione Oristano.Sia quello di ambito regionale che locale.
Simpatico anche il suo look che vedete nelle mie tre foto dal tg di ieri.


giovedì, febbraio 21, 2008

PER 9 SEGGI E UN MINISTERO
I RADICALI DENTRO IL PD






I Radicali dicono sì a Veltroni: 9 seggi e Bonino ministro.
Nelle stesse liste elettorali di candidati del PD (Partito Democratico) finiscono dunque i leader dei diritti civili Marco Pannella ed Emma Bonino e l'esponente Teocon Paola Binetti e la cattolicissima Rosy Bindi.
Alla fine, i radicali accettano la proposta del Pd di far confluire loro candidati nelle liste del partito di Veltroni. La decisione è stata annunciata dalla segretaria del partito dei radicali italiani Rita Bernardini e dal segretario dell'Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, al termine di una riunione durata sette ore, con Goffredo Bettini, coordinatore del Partito Democratico. Dopo l'accordo, la Bernardini e Cappato hanno diffuso il seguente comunicato: «Prendiamo atto che la nostra offerta di collegare la lista radicale al candidato Presidente del Consiglio Veltroni e al Partito Democratico si scontra con un pregiudiziale rifiuto, nonostante il sostegno che continua a giungere da personalità della cultura e della politica. Ci assumiamo - aggiunge il comunicato - la responsabilità di subire l'impostazione alternativa di inserimento di candidati radicali nelle liste del PD, nonostante continuiamo a ritenerla meno efficace per conquistare una maggioranza riformatrice in occasione delle prossime elezioni politiche. Comunichiamo perciò di accettare la base di partenza proposta dal Partito Democratico, che sarà ora necessario trasformare in un vero e proprio accordo politico-elettorale con il Segretario Veltroni. Abbiamo convocato - conclude il comunicato - per sabato e domenica prossimi la riunione Congiunta del Comitato di Radicali Italiani e del Consiglio Generale dell'Associazione Luca Coscioni». La controproposta del Pd era arrivata per voce proprio del braccio destro di Veltroni, Bettini. Ad Emma Bonino e colleghi si propone un´alleanza dove, in cambio della rinuncia al simbolo dei Radicali, ci sarebbero un ministero per la stessa Bonino e altri nove posti in lista «in collocazioni sicure». Il tutto condito dal «riconoscimento di una parte del finanziamento pubblico in rapporto al numero dei parlamentari concordato», dal «10% degli spazi di informazione spettanti al Pd» e dalla «garanzia della presenza dei Radicali nelle trasmissioni di confronto politico più popolari». Nel dibattito sull´ingresso dei Radicali, si era levata anche qualche voce fuori dal coro. Paola Binetti, senatrice teodem in quota Pd in un´intervista a Il Giornale ha dichiarato: «Il Partito democratico non ha bisogno dei radicali, la loro presenza strutturale dentro il Pd sarebbe destabilizzante, semplicemente per il loro stile e per le loro storie». «La presenza dei radicali comporta il rischio di far esplodere una conflittualità dentro il Pd – aggiunge – Ma non saremo noi ad andarcene». La pensa più o meno allo stesso modo Pierluigi Castagnetti: «Sono preoccupato - ha spiegato - perché ci sono alcune cose di questo eventuale accordo che non sono definite. Nessuno mette in discussione le qualità di Emma Bonino, che è stato un ottimo ministro e un ottimo commissario europeo, ma qui si tratta di un'operazione politica su cui ho delle riserve anche sul piano del consenso elettorale». Secondo lui, infatti, nelle elezioni del 2006 «ci fu un esodo da parte dell'elettorato cattolico a causa dell'ingresso dei Radicali nella coalizione

sabato, febbraio 16, 2008

OLIVIA TASSARA E RAFFAELLA CESARONI:
GRASSE RISATE A SKY TG24





Implacabile come sempre Striscia la Notizia di Antonio Ricci ha beccato per la seconda volta due conduttrici del TG di Sky Tg24 ridere di gusto, in diretta, durante la conduzione del Telegiornale.In entrambe i casi le due telegiornaliste a causa delle risate non sono riuscite a proseguire nella lettura delle notizie.
Protagoniste di questi due curiosi episodi sono le brave Olivia Tassara e Raffaella Cesaroni.Ecco le foto, delle loro risate prese da Striscia di ieri.Ad Olivia Tassara, per il suo blocco (causa risata), le è stato consegnato anche il Tapiro d'oro da Striscia la Notizia.
Raffaella è nata a Latina nel 1972, iscritta all'albo dei giornalisti professionisti dal 2004. Laureata in Sociologia. Muove i primi passi nell'88 collaborando con emittenti radiotelevisive locali. Nel '91 scrive per Il Tempo. Fra il '91 ed il 2002 è il volto di diverse manifestazioni sportive, musicali e teatrali come il "Premio Città di Recanati". Dal 2000 ha lavorato presso la redazione giornalistica di Stream TV come giornalista e conduttrice delle news sportive. Dal 2003 conduttrice del TG24 di Sky. Olivia è nata a Roma il 24/04/1975, iscritta all'albo dei giornalisti professionisti dal 16/09/2004. Laureata in Scienze Politiche. Nel 1998 è conduttrice presso il canale satellitare Marco Polo (Point break, La piramide musicale). Nel 2000 approda al tg di Stream e dal 2003 è conduttrice e inviata di Sky TG24.

giovedì, febbraio 14, 2008

RITORNA SILVIA DORASCENZI:
I FLUSSI DI NOVA TV ORISTANO





Collaboratrice di Nova Televisione Oristano, poi del Tg di Videolina e oggi ancora nell'emittente oristanese.
Silvia Dorascenzi, (nelle prime tre foto in alto con il maglione rosso) è giornalista professionista dall' 8 febbraio 2006.
Ampio il suo CV: Corrispondente per Videolina da gennaio 2007-febbraio 2008, · per ACM Channel da settembre 2007,· Ufficio stampa Intercultura - Oristano. Ma può vantare anche uno stage al Quotidiano nazionale La Repubblica, presso la redazione di Torino.Ha fatto il Master biennale di primo livello in comunicazione e giornalismo dell’Università di Sassari. Si diletta a scrivere poesie.
E' laureata in Filosofia, Università di Cagliari. Votazione: 110/110 e lode. Tesi in Estetica: Il visibile e l’invisibile nella poesia di Rainer Maria Rilke. Implicazioni Teoriche.
Dall’Ottobre del 2002 al Marzo del 2003 ha partecipato al Progetto Erasmus presso l’Università
Modesta e simpatica, restia ad apparire in video, credo che non abbia mai voluto condurre il Tg di Nova per una sorta di timidezza, ora però ha iniziato a presentare per la prima volta un programma tutto suo: Terre Shardana (terza foto), che promuove manifestazioni e prodotti del Gal, Gruppo di Azione Locale, Montiferru Barigadu Sinis.Nella trasmissione (ma non solo) Silvia ha preso il posto della sua brava collega Maria Obinu (alla quale abbiamo già dedicato post e foto in questo Blog), che nel frattempo (lasciata Nova per scadenza di contratto) ha fatto la telecronaca per la Sartiglia di Oristano, domenica 3 febbraio per l'emittente cagliaritana Sardegna 1 TV.
A Silvia vanno tutti i miei affettuosissimi auguri!

SILVIO SI E' RIALZATO AL TG1,
MA CON I CUSCINI....




Viene soprannominato il "nano" per la sua non enorme altezza.Ma Silvio Berlusconi al TG1 delle 20 di ieri sera (le foto sono mie), condotto da Attilio Romita, sembrava davvero un gigante.

Il candidato premier ha concluso la sua apparizione nello studio della Rai volendo a tutti costi ricordare lo slogan elettorale della sua nuova lista elettorale che si presenterà alle prossime elezioni politiche del 13 e 14 aprile, il PPL, Partito del Popolo della Libertà, ovvero: "rialzati Italia!".

Intanto un primo miracolo ieri c'è stato; probabilmente con una bella mole di cuscini sulla sedia il candidato premier appariva ben più alto della realtà: Silvio si è rialzato!

mercoledì, febbraio 13, 2008

ARRESTATO ASSESSORE REGIONALE UDEUR





Pasquale Tripodi, assessore regionale al Turismo e alle Attività culturali in Calabria nella quarta giunta Loiero, è stato arrestato nell'ambito delle indagini condotte dalla procura distrettuale antimafia di Perugia, che ha sgominato un'organizzazione criminale, dedita tra l'altro all'associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di stupefacenti, ed interessi negli appalti pubblici.
L'assessore al Turismo della Regione Calabria, Pasquale Tripodi è stato arrestato in relazione all'approvazione del progetto per la centrale idroelettrica della Vallata dello Stilaro.
Tripodi, nato a Montebello Ionico il 10 maggio 1957, è residente a Reggio Calabria, sposato, ha due figlie. Svolge la professione di medico, specialista di otorinolaringoiatria nell'ospedale di Melito Porto Salvo.
È stato segretario della sezione della Democrazia cristiana di Bova Marina e membro del comitato provinciale giovanile dello stesso partito.
Quindi per diversi anni si è allontanato dalla politica militante. Fin quando nel 1998 s'è iscritto allo Sdi. L'anno prima però, come espressione della società civile e capeggiando una lista civica era stato eletto sindaco di Bova Marina, incarico che ha espletato fino ad aprile del 2000.
Nelle elezioni regionali del 2005, ottiene 11.806 voti nella lista dei Popolari-Udeur nella provincia di Reggio Calabria.
Accresce in modo significativo il successo del 2000, quando, con le liste dello Sdi, era stato eletto con 3694 voti.
Assessore ai Trasporti nella prima Giunta regionale guidata da Agazio Loiero.
Nella seconda Giunta-Loiero, Tripodi ricopre la delega alle Attività Produttive e al Personale. Incarico riconfermatogli nella terza Giunta Loiero.
Traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro proveniente dai traffici illeciti in attività imprenditoriali nel campo dell'edilizia ed del mercato immobiliare, traffico di auto rubate, riciclaggio di assegni falsi e rubati, estorsioni, appalti pubblici ed altro.
Sono questi, tra gli altri, i capi di imputazione che hanno colpito le oltre 60 persone, arrestate nell'ambito dell'operazione «Naos» condotta dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Perugia, ed eseguita da centinaia di carabinieri che hanno arrestato anche esponenti della politica comunale e regionale della Calabria.
Oltre a Tripodi, nei guai sono finiti anche il sindaco di Staiti, il vice sindaco di Brancaleone ed un tecnico comunale dello stesso comune, tutti in provincia di Reggio Calabria.
«Sul piano formale, da ieri Tripodi non faceva parte né del governo regionale né della maggioranza di centrosinistra avendo fatto una scelta diversa seguendo Mastella nel centrodestra». Lo specifica il presidente della giunta calabra Agazio Loiero. «In questo momento gli auguro e mi auguro che sia in grado di dimostrare la sua estraneità alle accuse che gli vengono contestate», ha detto in una nota del portavoce, riferendosi a Tripodi. «Proprio sabato scorso - ha proseguito il presidente Loiero - avevo discusso con lui della sua posizione politica e gli avevo anche chiesto informazioni su alcune voci insistenti negli ultimi giorni di un suo coinvolgimento in una delicata inchiesta giudiziari. Gli avevo, quindi, esplicitamente chiesto di dimettersi, anche perché la sua presenza ad Arpaise, alla convention di Mastella, era in contrasto con la sua permanenza in giunta. Mi aveva assicurato che entro lunedì avrebbe rassegnato le dimissioni, come qualche giornale calabrese ha pure scritto. Non lo ha fatto e ieri ho provveduto a firmare il decreto di revoca, regolarmente protocollato».


martedì, febbraio 12, 2008

SOLIDARIETA' A PAOLO BARNARD DI REPORT



Paolo Barnard è stato uno dei valorosi collaboratori di quella che considero la migliore trasmissione di giornalismo d'inchiesta della Rai "Report"(in onda su Rai 3).Barnard è giornalista free-lance d' inchiesta, ma anche autore di libri fortemente critici con l' attuale "pensiero unico" occidentale ( "Perchè ci Odiano", "Due Pesi e Due Misure" ).Purtroppo però come tutti i bravi giornalisti ha anche molti nemici potenti.In rete, vari siti e blog pubblicano una sua lettera che potete leggere qui sotto, dove racconta il suo caso.Una vicenda emblematica di censura e di attacco alla libertà di stampa.
Buona lettura!

Cari amici e amiche impegnati a dare una pennellata di decenza al nostro Paese, ecco vi una forma di censura nell'informazione di cui non si parla mai. E' la peggiore, poiché non proviene frontalmente dal Sistema, ma prende il giornalista alle spalle. Il risultato è che, avvolti dal silenzio e privi dell'appoggio dell'indignazione pubblica, non ci si può difendere. Questa censura sta di fatto paralizzando l'opera di denuncia dei misfatti sia italiani che internazionali da parte di tanti giornalisti 'fuori dal coro'.

Si tratta, in sintesi, dell'abbandono in cui i nostri editori spesso ci gettano al primo insorgere di contenziosi legali derivanti delle nostre inchieste 'scomode'. Come funziona e quanto sia pericoloso questo fenomeno per la libertà d'informazione ve lo illustro citando il mio caso.

Si tratta di un fenomeno dalle ampie e gravissime implicazioni per la società civile italiana, per cui vi prego di leggere fino in fondo il breve racconto.

Per la trasmissione Report di Milena Gabanelli, cui ho lavorato dando tutto me stesso fin dal primo minuto della sua messa in onda nel 1994, feci fra le altre un'inchiesta contro la criminosa pratica del comparaggio farmaceutico, trasmessa l'11/10/2001 ("Little Pharma & Big Pharma"). Col comparaggio (reato da art.170 leggi pubblica sicurezza) alcune case farmaceutiche tentano di corrompere i medici con regali e congressi di lusso in posti esotici per ottenere maggiori prescrizioni dei loro farmaci, e questo avviene ovviamente con gravissime ripercussioni sulla comunità (il prof. Silvio Garattini ha dichiarato: "Dal 30 al 50% di medicine prescritte non necessarie") e spesso anche sulla nostra salute (uno dei tanti esempi è il farmaco Vioxx, prescritto a man bassa e a cui sono stati attribuiti da 35 a 55.000 morti nei soli USA).

L'inchiesta fu giudicata talmente essenziale per il pubblico interesse che la RAI la replicò il 15/2/2003.

Per quella inchiesta io, la RAI e Milena Gabanelli fummo citati in giudizio il 16/11/2004(1) da un informatore farmaceutico che si ritenne danneggiato dalle rivelazioni da noi fatte.

Il lavoro era stato accuratamente visionato da uno dei più alti avvocati della RAI prima della messa in onda, il quale aveva dato il suo pieno benestare.

Ok, siamo nei guai e trascinati in tribunale. Per 10 anni Milena Gabanelli mi aveva assicurato che in questi casi io (come gli altri redattori) sarei stato difeso dalla RAI, e dunque di non preoccuparmi(2). La natura dirompente delle nostre inchieste giustificava la mia preoccupazione. Mi fidai, e per anni non mi risparmiai nei rischi.

All'atto di citazione in giudizio, la RAI e Milena Gabanelli mi abbandonano al mio destino. Non sarò affatto difeso, mi dovrò arrangiare. La Gabanelli sarà invece ampiamente difesa da uno degli studi legali più prestigiosi di Roma, lo stesso che difende la RAI in questa controversia legale.(3) Ma non solo.

La linea difensiva dell'azienda di viale Mazzini e di Milena Gabanelli sarà di chiedere ai giudici di imputare a me, e solo a me (sic), ogni eventuale misfatto, e perciò ogni eventuale risarcimento in caso di sentenza avversa.(4)

E questo per un'inchiesta di pubblico interesse da loro (RAI-Gabanelli) voluta, approvata, trasmessa e replicata.*

*(la RAI può tecnicamente fare questo in virtù di una clausola contenuta nei contratti che noi collaboratori siamo costretti a firmare per poter lavorare, la clausola cosiddetta di manleva(5), dove è sancita la sollevazione dell'editore da qualsiasi responsabilità legale che gli possa venir contestata a causa di un nostro lavoro. Noi giornalisti non abbiamo scelta, dobbiamo firmarla pena la perdita del lavoro commissionatoci, ma come ho già detto l'accordo con Milena Gabanelli era moralmente ben altro, né è moralmente giusificabile l'operato della RAI in questi casi).

Sono sconcertato. Ma come? Lavoro per RAI e Report per 10 anni, sono anima e corpo con l'impresa della Gabanelli, faccio in questo caso un'inchiesta che la RAI stessa esibisce come esemplare, e ora nel momento del bisogno mi voltano le spalle con assoluta indifferenza. E non solo: lavorano compatti contro di me.

La prospettiva di dover sostenere spese legali per anni, e se condannato di dover pagare cifre a quattro o cinque zeri in risarcimenti, mi è angosciante, poiché non sono facoltoso e rischio perdite che non mi posso permettere.

Ma al peggio non c'è limite. Il 18 ottobre 2005 ricevo una raccomandata. La apro. E' un atto di costituzione in mora della RAI contro di me. Significa che la RAI si rifarà su di me nel caso perdessimo la causa. Recita il testo: "La presente pertanto vale come formale costituzione in mora del dott. Paolo Barnard per tutto quanto la RAI s.p.a. dovesse pagare in conseguenza dell'eventuale accoglimento della domada posta dal dott. Xxxx (colui che ci citò in giudizio, nda) nei confronti della RAI medesima".(6)

Nel leggere quella raccomandata provai un dolore denso, nell'incredulità.

Interpello Milena Gabanelli, che si dichiara estranea alla cosa. La sollecito a intervenire presso la RAI, e magari anche pubblicamente, contro questa vicenda. Dopo poche settimane e messa di fronte all'evidenza, la Gabanelli tenta di rassicurarmi dicendo che "la rivalsa che ti era stata fatta (dalla RAI contro di me, nda) è stata lasciata morire in giudizio... è una lettera extragiudiziale dovuta, ma che sarà lasciata morire nel giudizio in corso... Finirà tutto in nulla."(7)

Non sarà così, e non è così oggi: giuridicamente parlando, quell'atto di costituzione in mora è ancora valido, eccome. Non solo, Milena Gabanelli non ha mai preso posizione pubblicamente contro quell'atto, né si è mai dissociata dalla linea di difesa della RAI che è interamente contro di me, come sopra descritto, e come dimostrano gli ultimi atti del processo in corso.(8)

Non mi dilungo. All'epoca di questi fatti avevo appena lasciato Report, da allora ho lasciato anche la RAI. Non ci sarà mai più un'inchiesta da me firmata sull'emittente di Stato, e non mi fido più di alcun editore. Non mi posso permette di perdere l'unica casa che posseggo o di vedere il mio incerto reddito di freelance decimato dalle spese legali, poiché abbandonato a me stesso da coloro che si fregiavano delle mie inchieste 'coraggiose'. Questa non è una mia mancanza di coraggio, è realismo e senso di responsabilità nei confronti soprattutto dei miei cari.

Così la mia voce d'inchiesta è stata messa a tacere. E qui vengo al punto cruciale: siamo già in tanti colleghi abbandonati e zittiti in questo modo.

Ecco come funziona la vera "scomparsa dei fatti", quella che voi non conoscete, oggi diffusissima, quella dove per mettere a tacere si usano, invece degli 'editti bulgari', i tribunali in una collusione di fatto con i comportamenti di coloro di cui ti fidavi; comportamenti tecnicamente ineccepibili, ma moralmente assai meno.

Questa è censura contro la tenacia e il coraggio dei pochi giornalisti ancora disposti a dire il vero, operata da parte di chiunque venga colto nel malaffare, attuata da costoro per mezzo delle minacce legali e di fatto permessa dal comportamento degli editori.

Gli editori devono difendere i loro giornalisti che rischiano per il pubblico interesse, e devono impegnarsi a togliere le clausole di manleva dai contratti che, lo ribadisco, siamo obbligati a firmare per poter lavorare.

Infatti oggi in Italia sono gli avvocati dei gaglioffi, e gli uffici affari legali dei media, che di fatto decidono quello che voi verrete a sapere, giocando sulla giusta paura di tanti giornalisti che rischiano di rovinare le proprie famiglie se raccontano la verità.

Questo bavaglio ha e avrà sempre più un potere paralizzante sulla denuncia dei misfatti italiani a mezzo stampa o tv, di molto superiore a quello di qualsiasi politico o servo del Sistema.

Posso solo chiedervi di diffondere con tutta l'energia possibile questa realtà, via mailing lists, siti, blogs, parlandone. Ma ancor più accorato è il mio appello affinché voi non la sottovalutiate.

In ultimo. E' assai probabile che verrò querelato dalla RAI e dalla signora Gabanelli per questo mio grido d'allarme, e ciò non sarà piacevole per me.

Hanno imbavagliato la mia libertà professionale, ma non imbavaglieranno mai la mia coscienza, perché quello che sto facendo in queste righe è dire la verità per il bene di tutti. Spero solo che serva.

Grazie di avermi letto.

Paolo Barnard
09.02.2008.
Note:1) Tribunale civile di Roma, Atto di citazione, 31095, Roma 10/11/2004.
2) Fatto su cui ho più di un testimone pronto a confermarlo.
3) Nel volume “Le inchieste di Report” (Rizzoli BUR, 2006) Milena Gabanelli eroicamente afferma: “…alle nostre spalle non c’è un’azienda che ci tuteli dalle cause civili”. Prendo atto che il prestigioso studio legale del Prof. Avv. Andrea Di Porto, Ordinario nell’Università di Roma La Sapienza, difende in questo dibattimento sia la RAI che Milena Gabanelli. Ma non me.
4) Tribunale Ordinario di Roma, Sezione I Civile-G.U. dott. Rizzo- R.G.N. 83757/2004, Roma 30/6/2005: “Per tutto quanto argomentato la RAi-Radiotelevisione Italiana S.p.a. e la dott.ssa Milena Gabanelli chiedono che l’Illustrissimo Tribunale adìto voglia:…porre a carico del dott. Paolo Barnard ogni conseguenza risarcitoria…”.
5) Un esempio di questa clausola tratto da un mio contratto con la RAI: “Lei in qualità di avente diritto… esonera la RAI da ogni responsabilità al riguardo obbligandosi altresì a tenerci indenni da tutti gli oneri di qualsivoglia natura a noi eventualmente derivanti in ragione del presente accordo, con particolare riferimento a quelli di natura legale o giudiziaria”.
6) Raccomandata AR n. 12737143222-9, atto di costituzione in mora dallo Studio Legale Di Porto per conto della RAI contro Paolo Barnard, Roma, 3/10/2005.
7) Email da Milena Gabanelli a Paolo Barnard, 15/11/2005, 09:39:188) Tribunale Civile di Roma, Sezione Prima, Sentenza 10784 n. 5876 Cronologico, 18/5/2007: “la parte convenuta RAI-Gabanelli insisteva anche nelle richieste di cui alle note del 30/6/2005…”. (si veda nota 4)

venerdì, febbraio 08, 2008

SUPER TV, LA TV DELLA SARTIGLIA






Ore di diretta, Tg Sartiglia, unico telegiornale dedicato interamente al carnevale oristanese.La nostra emittente ha dedicato ampio spazio alla Sartiglia 2008.Nelle foto qui sopra mentre intervisto Su Cumpoidori Furio Tocco (con il cero benedetto consegnato il 2 febbraio dal Gremio dei Falegnami), Antonello Bassu (su terzu del martedì) sempre al microfono di Super Tv Oristano (operatore di ripresa Alessio Sanna), in tribuna stampa in via Duomo.Nell'altra foto Su Cumpoidori affiancato da su secondu Filippo Bonsignore.

sabato, febbraio 02, 2008

EX DIRETTORE UNIONE SARDA CONDANNATO
A SEI ANNI PER RICETTAZIONE




6 anni di reclusione, con accuse oggettivamente pesanti.Questa la condanna inflitta ad Antonangelo Liori di cui ha dato notizia ieri il Tg3 Sardegna e oggi anche il quotidiano L'Unione Sarda.
Quest'ultimo in verità, come vedete qui in basso, con poco rilievo ( comprensibilmente) e inoltre senza ricordare ai suoi lettori che Liori è stato Direttore dello stesso giornale.
Antonangelo Liori nasce a Desulo nel 1964. Giornalista di quotidiani, televisioni e periodici, saggista, è stato anche autore e programmista Rai. La madre viene da una famiglia di pastori e il padre ha trascorso una vita commerciando proprio con i pastori, fornendo loro “campanacci per le pecore, gambali, portafogli di cuoio, coltelli, forbici per tosare, fiscelle per fare il formaggio, e caldaie di alluminio per la caseificazione”.Si è laureato in antropologia culturale.
Collabora fin da giovanissimo ai programmi della Rai, ha realizzato diverse sceneggiature televisive e cinematografiche ed è stato direttore de L’Unione Sarda. Ha costituito una coppia di ferro con l'editore, poi consigliere regionale Nicola Grauso. Epiche le sue battaglie dalle colonne del giornale cagliaritano contro la giunta Regionale di centrosinistra guidata da Federico Palomba. E' stato condannato per diffamazione
http://consiglio.regione.sardegna.it/rassegnastampa/pdf/28159.pdf in seguito a querele presentate prooprio dall'ex presidente della Regione, oggi deputato di Italia dei Valori.
Nel 2004 Liori è stato espulso dall'Ordine dei Giornalisti di Sicilia per "gravi violazioni dell'ordinamento professionale e dei princìpi deontologici" e per avere con la sua condotta "compromesso la dignità professionale". Decisione confermata dall'Ordine Nazionale
E oggi una nuova condanna.Ecco il testo integrale dell'articolo
da L'Unione Sarda di oggi 2 febbraio 2008


Riciclaggio
Giornalista e bancario condannati a sei anni
Riciclaggio, sostituzione di persona e ricettazione di assegni rubati: l'ex giornalista Antonangelo Liori e l'ex direttore dell'agenzia di piazza Garibaldi della Banca di Sassari Paolo Enrico Demuro sono stati condannati a pene severe. Sei anni e due mesi di reclusione per Liori, più 8.5000 euro di multa e l'interdizione perpetua dei pubblici uffici, cinque anni e otto mesi per Demuro più 7.500 euro di multa. I due professionisti dovranno pagare 5.000 euro di provvisionale in solido con la Banca di Sassari che è stata giudicata civilmente responsabile.Il Tribunale ha accolto le richieste del pm Giancarlo Moi che ha sollecitato sette anni per entrambi gli imputati.L'inchiesta è legata a quella sulla rapina del 6 settembre 1999 per la quali Liori e Demuro erano stati indagati e poi prosciolti dall'accusa di essere i mandanti. Era saltato fuori allora fuori un conto corrente fittizio creato per riciclare denaro sospetto. Una perizia aveva accertato che era di Liori la firma sulle distinte di versamento sul conto dell'ignaro Fabrizio Giacomini. Sarebbe stato lo stesso Demuro a versare quegli assegni nella cassa rapida.