sabato, luglio 05, 2008

BERLUSCONI-CARFAGNA: PARI OPPORTUNITA'

PUBBLICO INTEGRALMENTE
DAL QUOTIDIANO TELEMATICO
L'ALTRA VOCE http://www.altravoce.net/2008/07/04/regali.html
l'articolo a firma di Giorgio Melis



venerdì 4 luglio 2008
Amore, vuoi il visone, diamanti o una villa?

No? Allora mi rovino: ti regalo un ministero


Gianni Agnelli regalò una “500” ad Anita Ekberg a suggello della loro relazione. Altri hanno optato per il classico visone, l'auto sportiva, i diamanti, la grande villa. L'attrazione fatal-sensuale genera doni. E follie. Non avremo mai la prova che Berlusconi abbia regalato un ministero a una donna bellissima: dal letto alla poltrona governativa. Gossip o diceria dell'untore? C'è (c'era) un'intercettazione tra il Cavaliere e Fedele Confalonieri.
Sarà o è stata già distrutta: per ordine del magistrato. Rassicurato, Berlusconi ha perciò evitato il comizio antigiudici a Matrix e rinviato il decreto legge sulle intercettazioni. Ma il dialogo malandrino era stato sentito e letto (trascritto) nell'udienza col difensore (Dracula-Ghedini) del Cavaliere. Lo conoscono o l'hanno tutte le redazioni: nessuno pubblicherà.
Ora si capiscono meglio la tensione e l'aggressività del Caimano. Un primo ministro che avesse donato un ministero e poi l'avesse pure spifferato a persona intercettata, è peggio che cochon, anche un poco coglion, come lui definisci chi vota a sinistra. A rischio dimissioni per una storia istituzionale da squadra del buoncostume. Presiede il governo ma non è del tutto suo come le cinquanta ville. Bettino Craxi regalò una tv privata alla bellissima Anja Pieroni ma come ministre (poche) aveva donne non solo sexy. I costumi evolvono, le trasgressioni crescono, la battone salgono di rango.
Mara Carfagna (nelle foto il Ministro delle pari opportunità), vittima indiziatissima del gossip, replica: “Non mi occupo di sciocchezze”. Cosa sarebbe mai un ministero, anche se i maschi si scannano per averlo? Il pessimo Di Pietro interroga: “Clinton avrebbe nominato ministra Monica Lewinski dopo la scandalo del sesso orale?”. In America giornali e tv fanno le domande: vere e toste. “Avremmo invaso l'Iraq se il Kuwait producesse broccoli e non petrolio?”. Così fu incalzato il presidente-petroliere Bush alla prima guerra del Golfo. Da noi si mena scandalo per le intercettazioni abusate. Sacrosanto. Ma oltre il peccatore, si può parlare del peccato? E' vero o no che un posto al governo diventa un dono d'amore? Sorpresa? Mica tanto. Berlusconi pressava perché la Rai piazzasse un'attricetta: gli (e la) serviva nel letto di un senatore che doveva far cadere il governo Prodi. Malissimo l'intercettazione: ma di questo pazzesco atto documentato di un premier, si vorrà parlare o è questo il peccato da evitare?
Morte alla politica gossip. Perfetto Ma un anno fa Berlusconi si faceva fotografare a Villa Certosa in un unico fascio svestito di signorine grandi forme (Ayda Yespica per prima), scatenando la collera della moglie con tanto di lettera rovente di umiliata indignazione a Repubblica, Domanda: fotografi, cameramen, giornalisti erano entrati a Villa Certosa scavalcando la recinzione incustodita come al solito, erano casualmente di passaggio tra Porto Rotondo e Dublino dunque si erano trovati lì accidentalmente? Forse li aveva chiamati il sire, che oggi parla di gossip politico come dei magistrati: un'altra metastasi da estirpare, in questa Repubblica postribolare-cancerogena.

Come quando, sempre un anno fa, le tv-Mediaset per una settimana sputtanarono in ogni dettaglio e immagine - passati, presenti e futuri - la love story di Gianfranco Fini (oggi felicemente padre) e i precedenti della sua attuale compagna dopo la separazione dalla moglie. Un massacro, un filino esagerato. Era il tempo della Cdl in guerra e allo sbando. Distratto, il Cavaliere dimenticò di denunciare l'orrendo gossip che le sue tv, quasi in esclusiva, dedicavano al sistematico, asfissiante scempio dell'immagine pubblica e privata di Fini: col quale era allora, casualmente, in rotta durissima.
Davvero, mancava solo il tocco da lupanare d'altissimo e insieme infimo bordo, per elevare il livelllo della politica, apprendere che un ministero - teoricamente pubblico, nazionale, di tutti gli italiani, solo in concessione pro tempore - è privatizzabile come un diamante, un visone, un'auto che si regala a un'amante. E chi ne parla, se giornalista, merita tre anni di galera. Chi se ne occupa, poniamo un magistrato metastatico, va al minimo fucilato. Pessima, la giustizia italiana. Vuoi mettere la civiltà, il garbo e il rispetto di quella americana? Clinton, per qualche prestazione fugace con una procace stagista, fu crocifisso per due anni, perfino con l'analisi del liquido seminale conservato in frigo da una megera che aveva custodito ad hoc la camicetta della distratta Monica Lewinsky: alla quale non andò un ministero e neanche l'assunzione stabile. L'inquisitore inesorabile di Bill era un velenoso avversario politico, esponente di primo piano del partito repubblicano che poi lo candidò e l'elesse. Ma Clinton è senza palle: si guardò bene dal ricusare l'accusatore, senza neanche contestarne la natura metastatica. Troppo buonismo storpia. Colpa sua: non era andato a scuola di bon ton dal Cavaliere.
Comunque, tutto bene: gossip et circences a volontà per gli italiani. Mancano il pane e la giustizia ma non si può essere sempre così materialisti: ci sazieremo con gli aborriti pettegolezzi. Appagati dalla condanna che ne dà il Caimano mentre li fabbrica e del crucifige per i magistrati. Il letto e il potere, ma acqua in bocca: si fa ma non si deve dire anche se si sa tutto. Avrebbe Bush senior invaso l'Iraq se il Kuwait producesse broccoli e non petrolio? Domande offensive. Ancora più volgare un'altra: una certa signora, intercettazioni probanti o no, sarebbe diventa ministro se non fosse di grandissima bellezza e non avesse sedotto un personaggio d'alto rango pubblico? Nessuno lo chiederà. Chi lo fa, muore e va pure all'inferno. Perché l'ininterpellabile Cavaliere si duole con la Chiesa perché non gli lasciano fare la comunione: un'altra vergogna, roba da preti ideologizzati come i magistrati, cattocomunisti.
Non come quel cardinale Paul Poupard che ha sposato, si presume con benedizione papale, Briatore e la Gregoraci (toh, anche lei frequentava ministeri, la Farnesina: fuori orario, in visita da divano all'ex segretario di Fini, neppure psicanalista). A proposito, c'è stata una protesta ufficiale per la mancata presenza del cardinale all'inaugurazione stagionale del Billionaire, sabato scorso. Secondo una versione, sarebbe stato il Vaticano risentito a minacciare il ritiro dell'ambasciatore da Porto Rotondo e Costa Turchese per il mancato invito formale. Una vulgata non meno autorevole parla di indignata protesta di Briatore-Gregoraci appoggiata dall'amico Berlusconi, per l'intollerabile assenza di almeno un cardinale alla nota imperdibile festa mistico-benefica in costume (da bagno e senza). Una terza versione parla di due proteste che si sono incrociate: partite dalle cancellerie vaticana e billionairesca. Il famoso locale sarà comunque aperto solo nel fine settimana, quando chiuderà il concorrente: Palazzo Chigi. Dove c'è giù un omino che chiede ai visitatori: “Vu andà al governo? Viagra o profilattico”. E' l'Italia, bellezza. Favolosamente citata, ammirata, imitata, invidiata all'estero: al punto da essere imbarazzati a frequentare paesi stranieri e amici.
(giorgio melis)

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