sabato, marzo 06, 2010

Il testo integrale del decreto
legge 5 marzo 2010, n. 29
IL GOLPE
un decreto legge
che cambia tacitamente la forma dello stato



IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;Vista la legge 17 febbraio 1968, n. 108;Ritenuta la straordinaria necessita’ e urgenza di consentire il corretto svolgimento delle consultazioni elettorali per il rinnovo degli organi delle Regioni a statuto ordinario fissate per il 28 e 29 marzo 2010 tramite interpretazione autentica degli articoli 9 e 10 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, e dell’articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, assicurando il favor electionis secondo i principi di cui agli articoli 1 e 48della Costituzione;Ritenuto che tale interpretazione autentica e’ finalizzata a favorire la piu’ ampia corrispondenza delle norme alla volonta’ del cittadino elettore, per rendere effettivo l’esercizio del diritto politico di elettorato attivo e passivo, nel rispetto costituzionalmente dovuto per il favore nei confronti della espressione della volonta’ popolare;Ravvisata l’esigenza di assicurare l’esercizio dei diritti di elettorato attivo e passivo costituzionalmente tutelati a garanzia dei fondamentali valori di coesione sociale, presupposto di un sereno e pieno svolgimento delle competizioni elettorali;Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 5 marzo 2010;Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e delMinistro dell’interno;
Emanail seguente decreto-legge:
Art. 1 Interpretazione autentica degli articoli 9 e 10 della legge 17 febbraio 1968, n. 108
1. Il primo comma dell’articolo 9 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, si interpreta nel senso che il rispetto dei termini orari di presentazione delle liste si considera assolto quando, entro gli stessi, i delegati incaricati della presentazione delle liste, muniti della prescritta documentazione, abbiano fatto ingresso nei locali del Tribunale. La presenza entro il termine di legge nei locali del Tribunale dei delegati puo’ essere provata con ogni mezzo idoneo.2. Il terzo comma dell’articolo 9 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, si interpreta nel senso che le firme si considerano valide anche se l’autenticazione non risulti corredata da tutti gli elementi richiesti dall’articolo 21, comma 2, ultima parte, del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, purche’ tali dati siano comunque desumibili in modo univoco da altri elementi presenti nella documentazione prodotta. In particolare, la regolarita’ della autenticazione delle firme non e’ comunque inficiata dalla presenza di una irregolarita’ meramente formale quale la mancanza o la non leggibilita’ del timbro della autorita’ autenticante, dell’indicazione del luogo di autenticazione, nonche’ dell’indicazione della qualificazione dell’autorita’ autenticante, purche’ autorizzata.3. Il quinto comma dell’articolo 10 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, si interpreta nel senso che le decisioni di ammissione di liste di candidati o di singoli candidati da parte dell’Ufficio centrale regionale sono definitive, non revocabili o modificabili dallo stesso Ufficio. Contro le decisioni di ammissione puo’ essere proposto esclusivamente ricorso al Giudice amministrativo soltanto da chi vi abbia interesse. Contro le decisioni di eliminazione di liste di candidati oppure di singoli candidati e’ ammesso ricorso all’Ufficio centrale regionale, che puo’ essere presentato, entro ventiquattro ore dalla comunicazione, soltanto dai delegati della lista alla quale la decisione si riferisce. Avverso la decisione dell’Ufficio centrale regionale e’ ammesso immediatamente ricorso al Giudice amministrativo.4. Le disposizioni del presente articolo si applicano anche alle operazioni e ad ogni altra attivita’ relative alle elezioni regionali, in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto. Per le medesime elezioni regionali i delegati che si siano trovati nelle condizioni di cui al comma 1 possono effettuare la presentazione delle liste dalle ore otto alle ore venti del primo giorno non festivo successivo a quello di entrata in vigore del presente decreto.
Art. 2 Norma di coordinamento del procedimento elettorale
1. Limitatamente alle consultazioni per il rinnovo degli organi delle Regioni a statuto ordinario fissate per il 28 e 29 marzo 2010, l’affissione del manifesto recante le liste e le candidature ammesse deve avvenire, a cura dei sindaci, non oltre il sesto giorno antecedente la data della votazione.
Art. 3 Entratra in vigore
1. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sara’ presentato alle Camere per la conversione in legge.Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara’ inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farloosservare.
Dato a Roma, addi’ 5 marzo 2010
NAPOLITANO
Berlusconi,
Presidente del Consiglio dei Ministri
Maroni, Ministro dell’interno
Visto, il Guardasigilli: Alfano

1 commento:

SarDoc ha detto...

Suggerisco la visione di questo pezzo di oggi.
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=27117&sez=ELEZIONI2010&npl=&desc_sez=

Questo articolo secondo me è da non perdere, dell'ottimo Marco Conti
IL MESSAGGERO .
L'unico giornalista che ha fatto conoscere a tutti come sono andate le cose.

"Non ho bisogno della tua firma: O FIRMI O TI SCATENO LA PIAZZA! "
( Berlusconi giovedì sera a Napolitano )
Questo aspetto violento è una delle cose più inquietanti della guerra, finita poi a Taralucci e vino.Sono impressionato, direi allibito.Alla faccia della collaborazione e della concordia tra i poteri dello stato.L'incontro è quello della sera precedente alla firma del decreto.Da notare anche le preseneze.Berlusconi era accompagnato dai ministri La Russa, Maroni, Calderoli e del sottosegretario Letta.Il ministro della difesa a che titolo era lì ?
Tutti ricordiamo il suo SIAMO PRONTI A TUTTI di qualche ora prima .Una minaccia esplicita proveniente dal responsabile del dicastero della Difesa (ovvero forze armate).
Io non difendo Napolitano, l'ho scritto, ma voglio capire.M'immagino il capo dello Stato accerchiato da Berlusconi e da i ministri che abbiamo citato.Provate anche voi ad immaginare la frase esplicitamente minatoria di Berlusconi : O FIRMI O TI SCATENO LA PIAZZA.

Insomma possiamo con tranquillità sostenere che uno dei due organi costituzionali è stato schiacciato dall'altro.E' stata cambiata di fatto la forma di stato senza l'approvazione di alcuna riforma istituzionale. Su questo delicato e inquietante aspetto non ho sentito alcun rilievo di altri commentatori o politici d'opposizione.
Questi fatti, questa situazione credo debbano preoccupare seriamente tutti coloro che come noi hanno a cuore la democrazia e la Costituzione.Riflettiamoci.