giovedì, marzo 06, 2008

LAVORO NERO, SCOPPIA IL CASO IS ARENAS




Dal quotidiano L'Unione Sarda del 6 marzo 2008 articolo di Nicola Pinna

Narbolia. Impegnate a costruire gli alberghi
aziende egiziane, rumene e siriane
Lavoro nero, scoppia il caso Is Arenas

Blitz nella pineta:
controllati 94 operai, chiusa un'impresa

Ispettori dell'Ufficio del lavoro nel cantiere. Il direttore: allarme sicurezza, in provincia dati preoccupanti sul sommerso.Quando gli ispettori del lavoro si sono presentati a Is Arenas gli operai sono saltati giù dai ponteggi e sono scappati. Qualcuno ha avuto il tempo di nascondersi tra gli alberi della pineta e qualcun altro è fuggito in spiaggia, ma molti sono stati fermati e controllati. All'interno del cantiere, dove sono in corso i lavori per la realizzazione di hotel, residence e villette, al momento del blitz sono stati identificati 94 muratori. Tutti dipendenti di 17 imprese che hanno preso in subappalto le opere del grande complesso turistico: un albergo a quattro stelle con 80 camere, piscina e centro benessere, un residence con 220 posti letto e alcune ville affacciate sui campi da golf.

IL CASO Tra le aziende impegnate a costruire le nuove strutture ce n'era anche una, con sede in provincia di Cagliari, che faceva lavorare solo operai in nero e che è stata immediatamente chiusa dall'Ufficio del lavoro di Oristano. Ancora al vaglio degli ispettori la posizione contrattuale e previdenziale dei sei dipendenti di un'impresa rumena a cui era stata affidata la realizzazione delle pavimentazioni. Gli accertamenti, ancora in corso, riguardano anche altre tre imprese straniere che stanno lavorando nel cantiere Is Arenas: una egiziana, una siriana e una senegalese. Sui contratti dei loro dipendenti (più di una ventina di operai extracomunitari) i funzionari del ministero del Lavoro devono ancora completare le verifiche. Le irregolarità più gravi, comunque, sono state accertate sul fronte della sicurezza: dai ponteggi all'abbigliamento protettivo degli operai. «Anche in questo caso abbiamo verificato che le aziende locali rispettano alla lettera le regole, mentre quelle che arrivano da fuori infrangono le normative previdenziali e sulla sicurezza - ha spiegato la direttrice dell'Ufficio provinciale del lavoro di Oristano, Ermelinda Usai - Quello di Is Arenas è sicuramente il più grande cantiere operativo in tutta la provincia, ma all'interno abbiamo riscontrato tantissime irregolarità. Le verifiche comunque non sono state ancora completate».

LE ISPEZIONI Nei primi due mesi dell'anno gli ispettori ministeriali, solo in provincia di Oristano, hanno visitato 29 imprese edili: quattordici erano irregolari. Sono stati controllati 136 operai e in dieci casi sono state riscontrate irregolarità di diverso tipo: contratti non firmati, contributi non versati e norme di sicurezza non rispettate. Lo scorso anno, sempre nel settore dell'edilizia, sono state controllate 138 aziende e 98 erano irregolari. Di operai ne sono stati fermati trecentoquindici: cinquantatre non erano in regola e ventidue completamente in nero. «Il lavoro sommerso purtroppo è la grande piaga dell'economia oristanese - ha commentato Ermelinda Usai - Gli imprenditori che non rispettano le regole non solo danneggiano i propri dipendenti, ma anche le aziende concorrenti che sono scrupolose e che alla fine non riescono a stare sul mercato. Altro problema è quello dei subappalti a prezzi stracciati».

NICOLA PINNA 06/03/2008

Testo integrale dal Quotidiano L'Unione Sarda del 6 marzo 2008

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