sabato, settembre 23, 2006

Giornalisti: precariato che avanza


Quando si parla di precariato tutti pensano ai lavoratori dei call center, agli operatori telefonici. Pochi si ricordano dei quasi ventimila giornalisti italiani.Tanti risultano attualmente iscritti al fondo previdenziale separato, con redditi medi di 7mila euro l'anno, più o meno la pensione sociale.Nonostante gli stipendi medi, che tradizionalmente sono più alti di altre categorie, la nuova figura del giornalista precario esiste eccome. Cococo, assunto a tempo determinato (anche un mese di contratto), bassi stipendi, ricatti continui da parte dell'editore, che siccome paga,definisce anche lo spazio di libertà dell'informazione.E nel futuro (per chi ci arriverà), pensioni da fame.
Non è una scoperta di oggi, visto che proprio sul nuovo lavoro precario la Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana)ha organizzato vari scioperi. Ma la «scoperta» è stata fatta nei giorni scorsi dagli editori italiani, con un documento spedito al ministro del lavoro, Cesare Damiano e al presidente della commissione cultura della camera, Pietro Folena, ammettendo che il precariato accertato è limitato solo al 6,22%, mentre si registra un tasso di espansione dell'occupazione del 4% l'anno. I dati sono contestati dal sindacato dei giornalisti che traduce i nuovi occupati in assunzioni precarie e assunzioni stabili solo nel settore degli uffici stampa e dell'emittenza radiotelevisiva locale. Il dato reale sulla quota di precari si deve andare a scovare quindi nelle cifre dell'Inpgi. Il 9-10 marzo 2005 ad Alghero si sono svolti gli "Stati Generale dell'Informazione in Sardegna". Sui lavori di questa importante assise esiste un relazione pubblicata in formato.pdf di 22 pagine, che potete trovare al sito
http://www.stampasarda.org/Documents/alghero2005.pdf#search=%22stati%20generale%20informazione%20sardegna%22

Vi rimando in particolare alla lettura de "Il Rapporto sullo sfruttamento giornalistico in Sardegna".Un'analisi puntuale e precisa con tanto di testimonianze anonime di due giornalisti precari sardi. I precari secondo questo rapporto firmano il 40% delle notizie dei tre quotidiani sardi. Interessanti e direi quasi allarmanti i dati emersi nel profilo dei precari sardi.
Dunque ricordatevi, nel mondo dei precari in Italia, ci siamo anche noi giornalisti.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

E' previsto per il 30 settembre a Viterbo un raduno di forze neofasciste. La Costituzione impedisce la ricostituzione sotto qualsiasi forma del partito fascista. Il Pdci ha avviato una petizione a Napolitano per chiedere, giustamente, che questa manifestazione non abbia luogo in quanto incostituzionale. E' stato creato un blog per raccogliere le adesioni: http://fermiamoforzanuova.ilcannocchiale.it .
Vi prego di aderire e di pubblicare questo messaggio sui vostri blog. Facciamoci sentire contro chi ignora gli insegnamenti della storia

Anonimo ha detto...

Ehilà, passo un attimo a trovarti! come va? in effetti il giornalismo è un mondo di precari però non mi preoccupa perchè ho questa passione. e a volte per fortuna/putroppo la passione è più forte di tutto.

un saluto, stefano

SarDoc ha detto...

Grazie andry della segnalazione.
Stefano grazie anche a te.
Scusa l'arterio, ma al momento non ricordo chi sei anche se tu sembri conoscermi.
Passione, passione eh già......
Cosa si fa per essa......