mercoledì, febbraio 13, 2008

ARRESTATO ASSESSORE REGIONALE UDEUR





Pasquale Tripodi, assessore regionale al Turismo e alle Attività culturali in Calabria nella quarta giunta Loiero, è stato arrestato nell'ambito delle indagini condotte dalla procura distrettuale antimafia di Perugia, che ha sgominato un'organizzazione criminale, dedita tra l'altro all'associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, traffico di stupefacenti, ed interessi negli appalti pubblici.
L'assessore al Turismo della Regione Calabria, Pasquale Tripodi è stato arrestato in relazione all'approvazione del progetto per la centrale idroelettrica della Vallata dello Stilaro.
Tripodi, nato a Montebello Ionico il 10 maggio 1957, è residente a Reggio Calabria, sposato, ha due figlie. Svolge la professione di medico, specialista di otorinolaringoiatria nell'ospedale di Melito Porto Salvo.
È stato segretario della sezione della Democrazia cristiana di Bova Marina e membro del comitato provinciale giovanile dello stesso partito.
Quindi per diversi anni si è allontanato dalla politica militante. Fin quando nel 1998 s'è iscritto allo Sdi. L'anno prima però, come espressione della società civile e capeggiando una lista civica era stato eletto sindaco di Bova Marina, incarico che ha espletato fino ad aprile del 2000.
Nelle elezioni regionali del 2005, ottiene 11.806 voti nella lista dei Popolari-Udeur nella provincia di Reggio Calabria.
Accresce in modo significativo il successo del 2000, quando, con le liste dello Sdi, era stato eletto con 3694 voti.
Assessore ai Trasporti nella prima Giunta regionale guidata da Agazio Loiero.
Nella seconda Giunta-Loiero, Tripodi ricopre la delega alle Attività Produttive e al Personale. Incarico riconfermatogli nella terza Giunta Loiero.
Traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro proveniente dai traffici illeciti in attività imprenditoriali nel campo dell'edilizia ed del mercato immobiliare, traffico di auto rubate, riciclaggio di assegni falsi e rubati, estorsioni, appalti pubblici ed altro.
Sono questi, tra gli altri, i capi di imputazione che hanno colpito le oltre 60 persone, arrestate nell'ambito dell'operazione «Naos» condotta dai magistrati della direzione distrettuale antimafia di Perugia, ed eseguita da centinaia di carabinieri che hanno arrestato anche esponenti della politica comunale e regionale della Calabria.
Oltre a Tripodi, nei guai sono finiti anche il sindaco di Staiti, il vice sindaco di Brancaleone ed un tecnico comunale dello stesso comune, tutti in provincia di Reggio Calabria.
«Sul piano formale, da ieri Tripodi non faceva parte né del governo regionale né della maggioranza di centrosinistra avendo fatto una scelta diversa seguendo Mastella nel centrodestra». Lo specifica il presidente della giunta calabra Agazio Loiero. «In questo momento gli auguro e mi auguro che sia in grado di dimostrare la sua estraneità alle accuse che gli vengono contestate», ha detto in una nota del portavoce, riferendosi a Tripodi. «Proprio sabato scorso - ha proseguito il presidente Loiero - avevo discusso con lui della sua posizione politica e gli avevo anche chiesto informazioni su alcune voci insistenti negli ultimi giorni di un suo coinvolgimento in una delicata inchiesta giudiziari. Gli avevo, quindi, esplicitamente chiesto di dimettersi, anche perché la sua presenza ad Arpaise, alla convention di Mastella, era in contrasto con la sua permanenza in giunta. Mi aveva assicurato che entro lunedì avrebbe rassegnato le dimissioni, come qualche giornale calabrese ha pure scritto. Non lo ha fatto e ieri ho provveduto a firmare il decreto di revoca, regolarmente protocollato».


1 commento:

Anonimo ha detto...

Che schifo !!! CHE VERGOGNA!!! ricordiamo però che oltre a lui prima c'e' stato l'arresto di Mimmo Crea,capogruppo alla regione Calabria per la DCXA e prima ancora il capogruppo di AN nel comune di Reggio Calabria Massimo Labate,poliziotto,e a questo punto è meglio dire,presunto tale,arrestato per concorso in associazione mafiosa,per non parlare degli avvisi di garanzia che gli sono arrivati ai vari Amedeo Canale (ma d'altronde da uno che ha come leader Dell'Utri cosa vuoi che sia) e allo stesso Scopelliti, la cosa divertente è che il fratello di Giuseppe Scopelliti,sindaco di Reggio Calabria è stato indagato per la stessa porcata che ha FATTO IL FRATELLO CON I VIGILI URBANI...
CHE CLASSE CHE UOMINI DI SOMMA CULTURA

se e il caso censuratemi pure

I.R.