martedì, marzo 17, 2009

MINISTRO DI BERLUSCONI,
RINVIATO A GIUDIZIO


Questa notizia, di poco più di un mese fa, ha trovato pochissimo spazio sulle nostre tv. Se non sbaglio nessuno (spazio) sulle reti Mediaset. Pronto a rettificare se ovviamente così non fosse.Ma ricordo perfettamente di averla sentita solo su La 7 e in quella giornata di aver ascoltato appositamente molti Tg Mediaset senza che ne fosse data anche la sola "notizia breve". Insomma credo si possa parlare di un esempio concreto di quanto i media possano omettere le notizie.

Come sempre per tutti, anche per un Ministro, vale il principio d'innocenza sino a condanna definitiva. Mi sembra opportuno ripubblicarla per la rilevanza della persona coinvolta.


Dal sito del quotidiano La Repubblica del 3 febbraio 2009




Il ministro Fitto rinviato a giudizio"Turbativa d'asta e interesse privato"
Il titolare dei Rapporti con le regioni:

"Felice che il processo inizi già il 12 maggio"

L'avvocato Sisto:

"Elementi assolutamente tranquilli per poter essere del tutto ottimisti"

BARI - Concorso in turbativa d'asta e interesse privato del curatore negli atti del fallimento nella procedura di amministrazione straordinaria della rete di supermercati Cedis. Con queste accuse è stato rinviato a giudizio il ministro dei Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. Lo ha deciso il gup del tribunale di Bari Marco Guida. L'esponente del Pdl si è detto "felice che il processo inizi già il 12 maggio". Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha espresso "affetto e solidarietà" a Fitto, mentre l'avvocato difensore ha sottolienato che "gli elementi sono assolutamente tranquilli per poter essere del tutto ottimisti". L'inchiesta della procura della Repubblica, in particolare dei pm Marco Dinapoli, Lorenzo Nicastro, Renato Nitti e Roberto Rossi, risale al 2005 e si riferisce a un periodo compreso tra il 2003 e il 2004, quando il ministro era presidente della Regione Puglia. All'epoca vennero messi agli arresti domiciliari tre amministratori straordinari del gruppo Cedi Puglia e un consulente contabile della stessa procedura. Le accuse nei confronti del ministro sono di concorso in turbativa d'asta e concorso in interesse privato del commissario straordinario negli atti di amministrazione delle grandi imprese in stato di insolvenza, in pratica violazione delle leggi fallimentari. Secondo l'accusa, Fitto avrebbe esercitato pressioni relativamente alla procedura fallimentare che riguardava la catena di supermercati. Nel procedimento Fitto è accusato di essere 'concorrente estraneo' nella vicenda Cedis in quanto 'referente politico' di alcuni degli altri otto indagati per i quali la procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Il ministro è accusato, in concorso con altri, di reati compiuti in relazione alla vendita per sette milioni di euro, a fronte di un valore stimato di 15,5 milioni di euro, della Cedis a un contraente predeterminato: la società Sviluppo Alimentare riconducibile all'imprenditore Brizio Montinari.
Oltre che per Fitto il giudice ha disposto il rinvio a giudizio per due dei tre commissari straordinari della Cedis: Antonio De Feo e Giuseppe Rochira. Per il terzo commissario, Franco Cesare Lopasso, l'avvocato difensore ha chiesto e ottenuto il giudizio con rito abbreviato. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup anche per il consulente contabile della procedura, Stefano Montanari, per l'allora dg del settore sviluppo produttivo del ministero delle attività produttive, Massimo Goti, e per l'imprenditore Brizio Montinari. Il processo è stato fissato dinanzi al giudice monocratico del tribunale di Bari per l'udienza del 12 maggio 2009. "Con la decisione di oggi prendo atto che purtroppo l'udienza preliminare è stata solo un passaggio inutile", ha commentato il ministro. Fitto ha annunciato per i prossimi giorni "una opportuna iniziativa giudiziaria presso le sedi competenti" a proposito di un rinvio a giudizio, che a suo parere, poteva essere evitato per le risultanze emerse durante l'udienza preliminare. "Sono felice - ha detto Fitto - che il processo inizi già il 12 maggio e che non si perda altro tempo. Siamo dinanzi al paradosso che questa incredibile vicenda e le accuse nei miei confronti erano costruite su una presunta parentela tra me e l'imprenditore Montinari, la cui inesistenza è stata successivamente verificata e ammessa in sede di udienza preliminare dallo stesso pm Nitti. Eppure sono stato rinviato a giudizio. Così come non posso non stigmatizzare l'assurdità di un sistema giudiziario in cui ho dovuto lottare due anni e mezzo per poter ottenere l'ascolto delle centinaia di intercettazioni telefoniche che mi riguardano". "Più che un rinvio a giudizio è un rinvio del proscioglimento. Gli elementi sono assolutamente tranquilli per poter essere del tutto ottimisti; si è scelto un ulteriore passaggio processuale di cui non vi era alcun bisogno", ha detto l'avvocato di Fitto, Francesco Paolo Sisto (deputato del Pdl). "Non ci aspettavamo questa decisione - ha ammesso il legale - perché nel corso dell'udienza preliminare abbiamo offerto un contributo puntuale ed approfondito che ci lasciava ritenere che una decisione neanche coraggiosa, ma una presa d'atto potesse evitare la lungaggine dibattimentale". "Esprimo tutto il mio affetto e tutta la mia solidarietà all'amico e ministro Raffaele Fitto, certo che saprà dimostrare la sua assoluta estraneità alle vicende giudiziarie che gli vengono ascritte", ha detto dal canto suo il sottosegretario Bonaiuti.


articolo integrale dal sito del quotidiano La Repubblica del 3 febbraio 2009


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cosa ti aspetti dai Tg Mediaset? Ovvio che censurano notizie come queste.Silvio non vuole che si sappiano.

Anonimo ha detto...

Il regime c'è.Silvio non perdona.L'informazione di oggi in Italia è paragonabile a quella dei paesi comunisti dell'est prima della caduta del muro di Berlino.Berlusconi è l'ultimo vero comunista rimasto in Italia.