giovedì, gennaio 24, 2008

GIORNALISTA CONDANNATO A MORTE
IN AFGHANISTAN PER BLASFEMIA

Ieri un tribunale del nord dell'Afghanistan ha condannato a morte con l'accusa di "blasfemia" un giovane giornalista afghano, Sayed Perwiz Kambakhsh, 23 anni (nella foto).
La condanna - sottolinea Reporter senza frontiere - è arrivata al termine di un processo a porte chiuse, senza la presenza di un legale a difendere il giovane. Kambakhsh, reporter del giornale locale Jahan-e Naw (Nuovo mondo), era stato arrestato il 27 ottobre con l'accusa di aver distribuito tra i compagni dell'universita' di Balkh, nel nord del Paese, un articolo che "insultava l'Islam e interpretava in maniera errata alcuni versetti del Corano".
Il vice procuratore provinciale Hafizullah Khaliqyar sostiene che il giovane ha confessato, ma secondo i suoi colleghi non e' lui l'autore dell'articolo incriminato, che commenta un passaggio del Corano sulle donne: il testo proverrebbe da un blog iraniano sulla difesa delle donne.
La costituzione afghana del 2001 dei dopo-talebani difenderebbe formalmente la libertà di espressione, ma sostanzialmente permangono reati basati ancora sulla legge islamica (sharia), come la blasfemia che prevede la pena di morte.

Nessun commento: