sabato, aprile 10, 2010

Intervista: Manuela Iatì di Sky Tg24
“MIO LIBRO SULLE ECO-MAFIE..."
in uscita saggio-inchiesta
della corrispondente calabrese



(Fuorionda mix con Manuela Iatì)
Il traffico di rifiuti tossici e radioattivi che ha visto protagonista la Calabria è al centro dell’ultima fatica (stavolta cartacea) della corrispondente dalla Calabria di Sky Tg 24, Manuela Iatì. ’Ndrangheta, ma anche faccendieri, servizi segreti, politici di molti Stati sono i protagonisti dell’inchiesta scritta assieme al collega Peppe Baldessarro edita da Citta del Sole che sarà in circolazione dai prossimi giorni.Emblematico il titolo: "Avvelenati". Ce ne ha parlato lei stessa in questa intervista .
1)Escluso Sky Tg24, quale tg nazionale preferisci guardare ?
In effetti la mia scelta dipende più dall’orario in cui mi ritrovo davanti alla tv, che non dal gradimento. Però, in una scala di preferenze, ti direi Tg5, Tg2 e Tg1. Che guardo anche con occhio “clinico”, con riferimento alla scaletta e al taglio che viene dato alle notizie. Aggiungo, poi, che apprezzo Omnibus, l’approfondimento mattutino di La7. Mi tiene compagnia durante la colazione, in alternanza con il nostro SkyTg24 Mattina!


(clip musicale fuorionda)
2)Nella tua attività di corrispondente dalla Calabria per Sky Tg 24 quante volte i politici hanno cercato (se lo hanno fatto) d’influire e condizionare il tuo lavoro (prima e/o dopo un servizio)?
Ti sembrerà strano, ma non mi è mai successo. Soltanto richieste di seguire, soprattutto in campagna elettorale, eventi pubblici a cui erano presenti. Ma mai nessuna pressione o condizionamento. In un solo caso, lo scorso ottobre, in occasione della manifestazione di Amantea sulle navi dei veleni, l’addetto stampa di un leader nazionale è stato piuttosto insistente nel chiedere un’intervista al leader. Ma quello è il suo lavoro… E’ anche vero che di politica mi occupo poco, dato che, da corrispondente – e soprattutto della Calabria – il mio “pane quotidiano” è la cronaca, nera e giudiziaria.

(Fuorionda con Ketty Riga )
3)Una cosa che non son riuscito mai a capire fino in fondo della Calabria è la profonda rivalità Reggio Calabria- Catanzaro. Da cosa nasce e potrà mai essere superata?
Impossibile spiegarlo in poche parole. Affonda le sue radici nella storia. Precisamente nella scelta di Catanzaro come capoluogo di Regione. Era il 1970 e stavano nascendo le Regioni. Sarebbe stato naturale assegnare quel ruolo a Reggio, che è sempre stata la città più importante della Calabria per storia, posizione geografica, sviluppo urbano ed economico. Tanto che tuttora, per tantissimi non calabresi, il capoluogo di regione è proprio Reggio Calabria. Eppure, al momento di decidere, le è stata preferita Catanzaro e questo perché, nonostante fosse più piccola, meno popolosa, meno “metropolitana”, aveva la forza della politica. Reggio è sempre stata distante dai veri centri di potere, chi ha in mano la vera politica sono Catanzaro e Cosenza, aspetto che le è sempre costato caro. Da quella scelta nacque addirittura una rivolta di popolo, una vera e propria guerriglia urbana, alimentata dallo stato di bisogno che in quel momento storico i reggini stavano vivendo. I “moti di Reggio” hanno causato anche dei morti. Per sedare la rivolta il Governo, che aveva mandato perfino i carri armati in città, decise alcuni provvedimenti che avrebbero dovuto aiutare lo sviluppo del territorio. In realtà furono una sorta di merce di scambio, frutto di un compromesso dei politici che causò più danni che benefici e che i cittadini videro come l’ennesima beffa, l’ennesima presa in giro. Molti studiosi, ma anche chi ha vissuto quella fase, dicono che da allora nei reggini sono nati indifferenza, rassegnazione, sfiducia verso la politica e verso lo Stato. E, naturalmente, la rivalità di cui mi chiedevi. Catanzaro è considerata una “usurpatrice” di ciò che sarebbe spettato di diritto a Reggio. Tanto che, ancora oggi, a 40 anni di distanza, questo è un tema caldo, sentito fortemente da catanzaresi e reggini, e che continua a dividerli.

(foto da mio Fuorionda)

4)Quali sono le cose che ami fare nel tempo libero (se ne hai )?
Ecco, appunto, dici bene… se ne ho…! In realtà per ora molto poco. Ultimamente mi sono dedicata alla scrittura, ho appena terminato un libro e ogni momento libero è stato perciò necessariamente dedicato a questo. In generale cerco di approfittare dei momenti liberi per riposare, rilassarmi, evitando perfino di leggere i giornali. Mi prendo cura di me stessa. Mi piace stare con gli amici, ma anche leggere in solitudine. Poi, adoro fare shopping, quando il portafoglio lo permette! Ma anche mettermi in macchina e cercare posti che non conosco, per scattare qualche fotografia.
5-Che libro hai terminato ? Di cosa parla? Come è nato ?
E’ un’inchiesta sui “veleni”, cioè sul traffico di rifiuti tossici e radioattivi, che trova nella ’ndrangheta uno snodo fondamentale, ma che passa per faccendieri, servizi segreti, politici di molti Stati. Uccidendo migliaia di persone. Sulla base delle centinaia di atti giudiziari formatisi dagli anni ’90 ad oggi, soprattutto in Calabria, il libro ricostruisce organicamente una vicenda che si ramifica in tanti misteri, come ad esempio l’omicidio di Ilaria Alpi o la strage di Ustica. Lo abbiamo scritto a quattro mani, con il corrispondente calabrese di Repubblica - e mio carissimo amico - Peppe Baldessarro. Si intitola “Avvelenati”, uscirà a fine aprile, edito da Città del Sole, e lo presenteremo il 16 maggio alla Fiera di Torino e poi un po’ in giro per l’Italia. Lo spunto è stato il caso del relitto di Cetraro, che ha reso nuovamente attuale l’argomento, sul quale da tempo avevo raccolto materiale, per una mia passione personale…
6)Che pensi del mio Blog Fuorionda News ?
E’ carinissimo!! Mi diverte vedere cosa combiniamo quando la luce rossa della telecamera è spenta (o almeno quando dovrebbe esserlo…!). Ci umanizza e, per questo, penso ci renda più simpatici agli occhi di chi ci segue e che, talvolta, vede in noi persone irraggiungibili, come di un altro pianeta. A volte fa anche capire quante difficoltà e quanti sacrifici stiano dietro questo mestiere. Non ultimo, consente a noi di non prenderci troppo sul serio. Il che dovrebbe essere, secondo me, una regola di vita... per far bene il nostro lavoro e anche per vivere meglio!
(Grazie a Manuela per la disponibilità).

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