lunedì, giugno 01, 2009

Foto vietate:
a Tempio e Milano due nuove inchieste
ROMA PASSA LA MANO
seconda indagine su Zappadu
in Sardegna



Chi è competente e per cosa?
Nei miei post precedenti sul caso del fotografo Antonello Zappadu dove, come sempre, ho cercato di fornire notizie nuove che, come spesso capita, neanche i grandi media a volte danno, mi sono chiesto di chi fosse la competenza giuridica territoriale.
Grazie anche all'aiuto di un collega di Sky Tg 24 ho trovato una spiegazione che può aiutare a capire. E senza capire non si va lontano...
La prima inchiesta sugli scatti a Villa Certosa, quella aperta nel 2007 per le fotografie sul settimanale OGGi è della Procura di Tempio, per competenza territoriale. Il reato contestato è quello di violazione di domicilio (artt.614-615 cp). Per questo lo ripetiamo il GIP dovrà decidere il rinvio a giudizio o meno e lo stesso Pm ha già chiesto l'archiviazione per Zappadu.
Nella seconda denuncia, quella più recente, il reato contestato è "illecito trattamento dei dati personali".(Decreto legislativo 30 giugno 2003, n.196)
Questa nuova denuncia Ghedini per conto di Berlusconi l'ha inviata al Garante per la Protezione dei Dati Personali, la competenza è della Procura di Roma, sede del Garante, per bloccare le altre foto di cui si parla in questi giorni.
Tra le misure urgenti che può adottare c'è anche di quella del blocco della diffusione dei dati illecitamente trattati. Ecco dunque spiegato come si è arrivato al sequestro delle foto da parte della Procura di Roma. Procura che oggi stesso ha fatto sapere di avere sostanzialmente terminato il suo compito e di restituire tutte le carte ai colleghi sardi del Tribunale di Tempio.
Ad aiutarci a capire la situazione c'è anche un pezzo di oggi del quotidiano Il Messaggero che ci informa di un altro trasferimento dell'inchiesta, quella per presunta tentata truffa che andrà a Milano ( sede di Panorama).

La Procura trasmette le carte a Tempio Pausania e Milano/


Ha consegnato tutti gli scatti “incriminati” ai carabinieri, o almeno questo è quello che racconta il fotografo Antonello Zappadu. Ma i “ricercatissimi” cd che contengono le immagini di feste di Capodanno e di vari incontri a Villa Certosa, residenza sarda del premier Silvio Berlusconi, non verranno visti neanche dai magistrati romani. Sono stati chiusi e sigillati in una busta, consegnati al procuratore della Capitale Giovanni Ferrara e al sostituto Simona Maisto, e quanto prima prenderanno un’altra strada: torneranno in Sardegna, a Tempio Pausania, dove la procura romana sta per trasferire, per competenza territoriale, l’inchiesta sulla violazione della privacy.

La tentata truffa, invece, quella che il fotoreporter avrebbe cercato di attuare in danno di “Panorama”, cercando di vendere le foto a caro prezzo e giocando al rialzo, andrà a Milano dove ha sede legale il settimanale della Mondadori. A piazzale Clodio sono stati compiuti gli atti urgenti e il nome di Zappadu è stato iscritto sul registro degli indagati dopo che l’avvocato Niccolò Ghedini, legale del presidente del Consiglio, ha deciso di presentare un esposto chiedendo l’intervento della magistratura, e anche del Garante per la privacy.

Negli uffici giudiziari romani stanno ora valutando se verificare il regolare uso degli aerei di Stato. I magistrati intendono acquisire i regolamenti per capire quali sono le leggi che stabiliscono le condizioni per l’utilizzo di questi voli effettuati su mezzi dell’Aeronautica militare. Vogliono sapere se esistono norme che ne dispongono l’uso per spostamenti privati. E la decisione si è resa necessaria dopo le tante polemiche sollevate dall’opposizione sul costo di questi voli e sul fatto che spesso fossero riempiti da passeggeri “ospiti”. In particolare si fa riferimento alle immagini scattate da Antonello Zappadu all’aeroporto di Olbia, nelle quali si vede scendere dalla scaletta, dopo il premier, il cantante Mariano Apicella, di casa a Villa Certosa. L’uomo prende i bagagli e li carica in macchina. Con loro c’è anche una donna, una ballerina di flamenco, la quale, probabilmente, dovrà esibirsi per gli ospiti.

Tutto questo mentre ieri i carabinieri hanno effettuato una nuova perquisizione nei confronti del fotografo sardo. Hanno sequestrato nella redazione di Cagliari del giornale freepress Epolis un pc utilizzato da Zappadu. Ed è stato proprio lui, intervenuto nel pomeriggio a un'assemblea della redazione, a spiegare che aveva segnalato la presenza del computer ai carabinieri durante l’interrogatorio al quale era stato sottoposto la sera prima. Il sequestro è stato al centro di un'assemblea dei giornalisti, al termine della quale è stato approvato un documento di solidarietà nei confronti del fotografo, in contrasto con quanto preannunciato dalla direzione di aprire un procedimento disciplinare a suo carico.

Resta ora da stabilire se queste foto siano già state comprate da qualche giornale straniero. Se “il paparazzo” fosse riuscito a venderle. Per la stampa italiana, il divieto di pubblicazione è categorico: pena una condanna se non l’arresto. Il nostro codice però non va oltre confine ed è dai giornali esteri che potrebbe arrivare qualche sorpresa.

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